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Le importazioni continuano ad essere le protagoniste del mercato italiano dell’acciaio.

 

Nei primi tre mesi del 2018, secondo i dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di siderweb, l’incremento degli acquisti esteri di materie prime siderurgiche, semilavorati, piani, lunghi e tubi è stato più che doppio rispetto a quello delle esportazioni, ampliando il deficit commerciale tricolore. Mentre l’anno scorso lo squilibrio tra export ed import era pari a -2,32 milioni di tonnellate, quest’anno il differenziale è salito a -3,03 milioni di tonnellate.

 

Importazioni – Le importazioni tricolori di materie prime, semilavorati e prodotti finiti in acciaio sono state pari a 7,792 milioni di tonnellate, con un incremento del 13,6% rispetto al primo trimestre del 2017. L’import prosegue con una crescita a doppia cifra grazie soprattutto all’aumento di arrivi di lunghi, saliti da 709mila a 964mila tonnellate (+36,0%) e di materie prime, passate da 1,920 a 2,404 milioni di tonnellate (+25,2%). Crescono in maniera più contenuta, invece, i semilavorati (+9,8% a 1,184 milioni di tonnellate), i tubi (+6,0% a 213mila tonnellate) ed i piani (+2,6% a 3,027 milioni di tonnellate).

Esportazioni – Sul versante dell’export nel primo trimestre si è registrato un aumento di 217mila tonnellate, pari al +4,8% ed a complessivi 4,758 milioni di tonnellate. Tre delle cinque categorie di prodotti analizzati mostrano un miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2017: i tubi hanno le migliori performance (+12,1% a 922mila tonnellate), seguiti dai lunghi (+10,9% a 1,588 milioni di tonnellate) e dai semilavorati (+9,5% a 295mila tonnellate). Controcorrente, invece, le materie prime (-0,3% a 155mila tonnellate) ed i piani (-3,4% a 1,797 milioni di tonnellate).

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com