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Dazi al 25% per 50 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Questa l’ultima decisione del presidente americano Donald Trump che, nonostante il negoziato aperto, ha deciso di sanzionare pesantemente i prodotti «made in China» in entrata negli USA.

 

«La mia grande amicizia con il presidente cinese Xi e il rapporto del nostro Paese con la Cina sono entrambi molto importanti per me – spiega Trump nel provvedimento pubblicato sul sito della Casa Bianca -. Il commercio tra le nostre nazioni, tuttavia, è stato sleale per un tempo molto lungo. Questa situazione non è più sostenibile. La Cina, per esempio, ha a lungo intrapreso diverse pratiche sleali per l’acquisizione di proprietà intellettuale e tecnologia americane. Queste pratiche, documentate in un ampio rapporto pubblicato dall’United States Trade Rapresentative (USTR) il 22 marzo 2018, danneggiano la nostra sicurezza economica e nazionale e aggravano il già enorme squilibrio commerciale con la Cina. Alla luce del furto della proprietà intellettuale e della tecnologia in Cina e delle sue altre pratiche commerciali sleali, gli Stati Uniti applicheranno una tariffa del 25% su 50 miliardi di dollari di beni provenienti dalla Cina che contengono tecnologie significative dal punto di vista industriale».

Per Trump e il suo staff queste tariffe sono essenziali per prevenire ulteriori trasferimenti sleali di tecnologia e proprietà intellettuale americane in Cina e proteggeranno i posti di lavoro americani. Inoltre, serviranno come primo passo verso il ri-bilanciamento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

«Se la Cina si impegna in misure di ritorsione, come l’imposizione di nuove tariffe su beni, servizi o prodotti agricoli degli Stati Uniti – ribadisce Trump-. Allora interverremo con dei dazi aggiuntivi per ristabilire una situazione di equità».

La guerra commerciale insomma prosegue.

 

 

Fonte: siderweb.com

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