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BRUXELLES – «Non siamo preoccupati dall’arrivo in Europa di player stranieri, ammesso che le operazioni avvengano entro le regole di mercato». Questa la risposta del direttore generale di Eurofer Axel Eggert alla domanda relativa all’ingresso a Piombino di un importante player internazionale come JSW Steel.

«Ritengo che l’avvio di un singolo impianto non possa creare particolari distorsioni sul mercato europeo, anche se siamo in una fase dove diversi impianti potrebbero cambiare di proprietà a seguito dell’acquisizione di Ilva – ha proseguito Eggert -. Ciò che invece ci preoccupa sono operazioni come quella condotta dalla Serbia sull’impianto di Smederevo, ceduto a un’azienda cinese a controllo statale, che può contare su sovvenzioni che violano le regole europee e che potenzialmente può rappresentare un problema per i player dell’Unione che ricevono il medesimo supporto. Questa è una chiara violazione delle regole sulla concorrenza».

Dazi e sostenibilità. Sono queste le due parole d’ordine che hanno animato l’edizione 2018 dell’European Steel Day. Due concetti che il presidente di Eurofer, Geert Van Poelvoorde, ha rimarcato con forza nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l’evento ospitato oggi nel Concert Noble di Bruxelles, a due passi dai palazzi simbolo delle istituzioni europee.
Per il presidente dei produttori europei di acciaio, commercio internazionale e investimenti in termini di sostenibilità sono legati da un filo invisibile. «Se la profittabilità delle aziende verrà minacciata dal crollo dei prezzi a seguito dell’aumento dell’import, avremo a disposizione meno risorse per poter fare i sensibili investimenti sulla sostenibilità che siamo chiamati e vogliamo effettuare» ha spiegato Van Poelvoorde.

Il presidente dei siderurgici europei ha anche confermato che dal primo luglio entreranno in vigore le misure preliminari di salvaguardia, anche se al momento non è chiaro in che forma. «Chiediamo che la salvaguardia entri in vigore il prima possibile. Più lunga sarà l’attesa, più grave sarà il danno all’industria dell’acciaio europea».
«Noi preferiremmo che venissero elaborate quote di import per ogni singolo paese – ha spiegato Van Poelvoorde -. Nel primo trimestre dell’anno, abbiamo rilevato un incremento nell’import dell’8% dei volumi rispetto al 2017. La minaccia potenziale è di 13 milioni di tonnellate di acciaio in più in entrata e a questa minaccia l’Unione europea deve porre rimedio in maniera efficacie e tempestiva.
Abbiamo dati che evidenziano come alcuni Paesi, vedasi Corea e Brasile, stiano spedendo in Europa i volumi che non possono più mandare negli USA. Quello che possiamo fare per il momento è difenderci ed eventualmente tornare al tavolo delle trattative».

Sul fronte della sostenibilità, Eurofer ha annunciato due provvedimenti: in particolare, l’avvio di un masterplan sulle nuove tecnologie da utilizzare come base nella discussione con l’Ue e uno studio sulla riforma del sistema energetico europeo, necessaria perché sistemi produttivi sostenibili, come quelli alimentati a idrogeno, possano passare dalla teoria e dalla sperimentazione ad applicazioni industrialmente performanti.

 

 

 

Fonte: siderweb.com

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