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Mancano due giorni al voto in plenaria del Parlamento europeo sul nuovo sistema ETS (Emission Trading System).

Mercoledì 15 febbraio infatti è in programma la discussione finale. Un’occasione nella quale Eurofer, l’associazione dei produttori europei di acciaio di cui fa parte anche Federacciai, si auspica possano essere tenuti in considerazione gli emendamenti presentati relativi alle «sfide dell’industria dell’acciaio».

«L’industria siderurgica europea – spiega in una nota Axel Eggert, direttore generale di Eurofer – non ha ancora superato le difficoltà della congiuntura economica. Mentre la domanda di acciaio in Europa è in crescita, questa crescita viene interamente assorbita dalle importazioni. Queste hanno raggiunto il 25% del mercato nella seconda metà del 2016. Livello che è possibile definire come “record”. Storicamente, la quota delle importazioni è stata intorno al 17%. Questo dimostra la pressione che il settore si trova a fronteggiare date le pratiche commerciali sleali di dumping e da parte dei concorrenti di Paesi terzi. È in questo contesto che il fascicolo EU ETS ha raggiunto la fase di discussione plenaria del Parlamento europeo. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un piano di parità competitiva globale, e il sistema ETS dell’UE deve tenere conto di questo».

Eurofer chiede che almeno per il 10% degli impianti siderurgici ambientalmente più performanti non vi sia costi diretti o indiretti derivanti dal sistema di scambio delle emissioni.

«Noi sosteniamo questi cambiamenti, e ulteriormente, invitiamo i deputati a riconoscere i vantaggi ambientali dell’uso dei gas di scarico nella produzione di energia elettrica» ha detto Eggert. «Tuttavia, a fronte di innegabili vantaggi – conclude Eggert – vi sono elementi, come ad esempio i tassi fissi di riferimento e i costi indiretti, che avranno bisogno di ulteriore lavoro di rifinitura nelle fasi successive del processo legislativo. Il voto in plenaria pone le basi per il futuro del sistema ETS comunitario. Il sistema è urgente e necessario, ma, al fine di preservare la competitività globale del settore siderurgico, deve essere praticabile. Questo è di vitale importanza in un momento in cui le importazioni sleali da attori globali stanno erodendo quote di mercato e quindi la capacità e le risorse per le imprese europee di investire in innovazione. Confidiamo che i deputati sapranno ora prendere le decisioni necessarie per garantire che l’accordo finale possa considerare oltre al progresso ambientale, anche il mantenimento dei posti di lavoro, la crescita e le risorse per l’innovazione».

 

 

 

Fonte: siderweb.com

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