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La cifra annunciata è di 10 milioni di tonnellate. Un numero che, in rapporto al totale, potrebbe non sembrare granché. Ad onor di cronaca, però, va sottolineato che corrisponde a poco meno della metà dell’output annuo italiano del 2015.

E comunque, al di là del crudo numero, è la logica alle spalle a meritare una riflessione.

 

Capacità produttiva pronta a trasferirsi?
Secondo quanto riferito dall’interfaccia francese di «Daily People», il CEO di CB Steel, Zhang Shengsheng, ha annunciato che la Cina prevede di trasferire la capacità di produzione di acciaio di 10 milioni di tonnellate in Brasile, iniziando con una prima tranche di 3 milioni tonnellate. Si tratterebbe, inoltre, del primo capitolo di questa nuova iniziativa per tentare di ridurre l’overcapacity cinese. Secondo il quotidiano online, infatti, un gruppo di grandi imprese siderurgiche cinesi con un elevato tasso di avanzamento tecnologico starebbe lavorando per unirsi in un sindacato volto ad agevolare la delocalizzazione.

 

Non solo overcapacity
Che si tratti di una strategia interamente rivolta alla limitazione della sovraccapacità produttiva cinese sembra poco probabile. Del resto, da quando il tema dell’overcapacity dell’acciaio di Pechino è balzato in prima pagina non si sono evidenziati significativi mutamenti nel trend complessivo della produzione cinese. Sintomo incontrovertibile di un ridimensionamento del quale si è parlato tanto, ma sul quale si è fatto davvero poco. E anche «Daily People» lo afferma: il Brasile sarebbe la meta giusta per permettere alle acciaierie cinesi di “aggirare” le decise misure anti dumping che si sono moltiplicate su scala mondiale, in particolare in Europa.

 

Cooperazione internazionale della capacità
Si deve ritornare ad un anno fa per identificare i primi segnali di questa strategia. A maggio del 2015, infatti, durante la visita del premier cinese Li Keqiang in Brasile e in altri paesi dell’America Latina, «La cooperazione internazionale della capacità» è stato uno dei temi principali del suo viaggio. E proprio il giorno prima del viaggio del Premier, il Consiglio degli affari di Stato cinese aveva emesso un «Avviso sulla promozione della cooperazione internazionale sulle capacità e gli impianti di produzione».

 

Un aiuto anche per il Brasile
Xu Zhongbo, vicepresidente del Comitato preparatorio di CB Steel ed esperto di strategie internazionali nel settore siderurgico, fa sapere al quotidiano che, nonostante le difficoltà dell’economia brasiliana, il governo ritiene che il trasferimento della capacità produttiva cinese aumenterà l’occupazione e le entrate fiscali brasiliane. Inoltre, il governo di San Paolo garantirà un sostegno sostanziale al progetto, mettendo a disposizione 20 chilometri quadrati di terra nello stato del Maranhão.

 

Un progetto destinato a crescere
Zhongbo afferma che questa strada verso il Brasile sarebbe destinata ad essere percorsa da molte altre imprese siderurgiche che hanno già ricevuto un invito ad aderire al progetto. «Anshan Iron and Steel e Maanshan Iron and Steel hanno espresso interesse. Baosteel e Wuhan Iron lo hanno manifestato a loro volta, ma a causa delle passate esperienze fallimentari dirette con due stabilimenti in Brasile, osserveranno attentamente la situazione per un po’».  

 

Fonte: siderweb.com