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Sono numeri importati quelli che orbitano attorno alla filiera siderurgica a livello mondiale. La World Steel Association ha infatti realizzato, insieme ad Oxford Economics, uno studio sull’impatto economico e sociale dell’acciaio nel mondo.

A livello complessivo il valore aggiunto minimo stimato dell’intera filiera (industrie dirette, indirette e clienti) pesa per 2.900 miliardi di dollari, pari a circa 3,8 punti percentuali del Pil mondiale, in virtù dei 96 milioni di lavoratori coinvolti nelle varie attività.

Se andiamo a spacchettare questo numero partendo dalla sola produzione di acciaio, il valore aggiunto è di 500 miliardi di dollari, con 6,1 milioni di addetti diretti. Se si allarga il cerchio alle aziende indirette il valore aggiunto sale subito a 1.200 miliardi per 40,5 milioni di lavoratori coinvolti. Per i settori utilizzatori il valore aggiunto stimato è di 1.200 miliardi, mentre il numero di addetti è di 49,3 milioni.

Le stime di Oxford Economics hanno anche fornito un’indicazione massima di impatto, ben differente rispetto a quella precedente. La variabile è legata al settore dei clienti finali, il cui giro d’affari potrebbe arrivare a pesare in fase di massima espansione economica a 6.436 miliardi di dollari, per 212,6 milioni di addetti.

Una stima che porterebbe i numeri globali del valore aggiunto nella catena del valore a 8.167 miliardi di dollari, pari ad un 10,7% del Pil mondiale, a fronte di 259,1 milioni di lavoratori coinvolti nel sistema economico che orbita attorno all’acciaio.

 

 

Fonte: siderweb.com