Un finale d’anno caratterizzato da elementi di chiaroscuro. Questo lo scenario dell’andamento di metalli e materie prime emerso al termine della 27^ edizione dell’osservatorio congiunturale di Aib, Scenari e tendenze.
L’intervento dell’analista Achille Fornasini in particolare ha evidenziato, per quanto riguarda le materie prime siderurgiche, un andamento discordante tra le quotazioni del rottame in Turchia e in Italia. «A fronte di una decisa flessione dei prezzi sul mercato turco, che normalmente anticipava l’andamento europeo – ha spiegato Fornasini – non c’è stata corrispondenza sul mercato domestico, che sebbene sia in un trend declinate si muove sostanzialmente in maniera laterale». La tendenza attuale non sembra fornire elementi di cambiamento, mostrando come il medesimo andamento dovrebbe riproporsi anche per le prime settimane del nuovo anno. «Sul fronte dei prodotti finiti la situazione vede differenze sostanziali tra lunghi e piani – ha aggiunto Fornasini -. I lunghi si stanno mantenendo sui valori di prezzo più elevato dell’anno. Per i piani invece l’andamento è spiccatamente ribassista, con cali anche del 22% rispetto ai massimi estivi. Non sono da escludere a questi livelli acquisti tattici che possono rallentare la discesa». Per il nickel, infine, siamo di fronte allo stop della caduta che ha raggiunto il 30% nella seconda parte dell’anno. «Con questo arresto – ha concluso Fornasini – non è da escludere una possibile reazione nelle prossime settimane».
Il presidente del sindacato rottami di Assofermet, Paolo Pozzato, ha invece confermato come la situazione per gli operatori resti complicata. «Al momento la visibilità appare chiara solo fino alla fine dell’anno – ha detto Pozzato –. Per il 2019 le incognite sono ancora troppe per poter abbozzare delle previsioni. Nelle ultime settimane si sono visti aumenti a macchia di leopardo sulle qualità più pregiate di rottame. La causa è semplice: mancanza di disponibilità. Il rallentamento delle produzioni meccaniche vede la produzione di quantità più modeste di scarti e quindi minori possibilità di approvvigionamento». In gioco secondo Pozzato ci sarebbero anche dinamiche tipiche del finale d’anno, con bilanci e scommesse sugli stock che influenzano l’andamento degli acquisti. «Con l’avvio del nuovo anno tutto potrebbe però essere rivisto – ha concluso Pozzato –. Anche perché si spera che possano emergere maggiori chiarimenti su alcune delle tante incognite delle ultime settimane».
Per i metalli non ferrosi, infine, Cinzia Vezzosi, presidente del sindacato metalli di Assofermet, ha evidenziato trend molto differenti per le varie materie prime. «L’alluminio al momento è pesantemente condizionato dalle aspettative sul settore automotive – ha spiegato la presidente Vezzosi -, per cui la sua evoluzione di prezzo seguirà quella del settore. Il rame è da sempre influenzato dal dollaro per cui in questo caso a comandare i trend sarà ancora una volta il biglietto verde. Lo zinco, invece, oscilla in un range di fluttuazione piuttosto stabile, anche perché una volta sforato può essere sostituito da altri materiali». Un discorso a sé spetta invece al nickel, su cui sarebbero in corso oscillazioni ribassiste più di «pancia che di testa». «Sia la frenata della richiesta cinese, sia il possibile aumento dell’offerta dei nuovi progetti in avvio nelle Filippine non giustificano l’andamento che la materia prima sta mostrando, in un momento in cui l’economia internazione non evidenzia segni di cedimento particolarmente accentuati» ha concluso Vezzosi.
Fonte: siderweb.com