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Cresce il prezzo del rottame in Italia. Dopo un gennaio e un febbraio nei quali la domanda da parte delle acciaierie è stata condizionata da fermate prolungate e manutenzioni di impianti, la richiesta è aumentata nei giorni scorsi, riflettendosi sulle quotazioni, che sono salite di almeno una ventina di euro la tonnellata rispetto al mese scorso e che, secondo diverse fonti, dovrebbero crescere ulteriormente nei prossimi 15-20 giorni. I rialzi erano stati ampiamente previsti sulla scorta sia di un rallentamento delle attività di raccolta sia della situazione in Turchia, dove le quotazioni dell’HMS 1/2 80:20 sono cresciute di circa 40 dollari la tonnellata rispetto a metà febbraio. Una fonte ha affermato che «il terremoto in Turchia ha cambiato completamente gli equilibri» provocando «un netto cambio di tendenza nel mercato del rottame». In questo contesto, come evidenziato già la scorsa settimana, diversi commercianti di rottame in Italia hanno iniziato a rallentare le vendite nell’attesa che i prezzi raggiungano il picco.

Il mercato dovrebbe rimanere quindi in tensione nel corso di marzo. Ciononostante, i produttori sideurgici, soprattutto nel settore degli acciai lunghi, lamentano «forti difficoltà nel ribaltare gli aumenti del prezzo del rottame su quelli del prodotto finito», come evidenziato dal manager di un importante player nazionale. «Il prezzo del tondo è diminuito e – ha aggiunto – i nostri margini si sono ridotti nonostante il calo del prezzo dell’energia, perché questa flessione l’avevamo già scontata nelle scorse settimane». Se, quindi, il rialzo del rottame dovesse continuare e i produttori non riuscissero a “scaricare” gli aumenti, «gli impianti sarebbero destinati inevitabilmente a rallentare le produzioni, come già successo in tempi abbastanza recenti».

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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