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Il 2022 è stato un anno molto complicato per l’industria siderurgica a causa del rallentamento dell’economia mondiale, degli alti prezzi dell’energia  e l’accelerazione dell’inflazione, degli impatti della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e le disfunzioni della catena di approvvigionamento, della forte decelerazione del tasso di crescita dell’economia cinese causata dalla crisi del settore immobiliare e dalle rigide politiche di contrasto alla persistenza della pandemia di Coid-19. La produzione mondiale di acciaio è diminuita nel 2022 poiché la domanda si è contratta a causa degli eventi sfavorevoli sopraccitati. La distruzione di alcuni importanti impianti produttivi in Ucraina ha provocato un crollo della produzione di acciaio grezzo e di semilavorati (come le bramme) in quel Paese, mentre l’aumento dei prezzi  delle materie prime energetiche ha provocato diffusi arresti degli impianti e interruzioni della produzione, soprattutto in Europa. Mentre nel 2021 la performance finanziaria delle imprese siderurgiche era significativamente migliorata, a partire dal secondo quadrimestre del 2022 i prezzi dell’acciaio sono diminuiti più dei prezzi delle fonti energetiche e delle materie prime utilizzate nella produzione dell’acciaio mettendo sotto pressione i margini delle imprese siderurgiche. Ciò si aggiunge ai problemi strutturali irrisolti, in quanto la capacità produttiva globale è aumentata nel 2022 per il quarto anno consecutivo, contribuendo agli squilibri di mercato e ai bassi tassi di utilizzo degli impianti in diversi Paesi.

il consumo di acciaio

Secondo le ultime stime della World Steel Association, il consumo mondiale di acciaio si è ridotto del 2,3% rispetto al 2021. Il calo più consistente (-9,2%) è quello registrato dai paesi della Comunità degli Stati Indipendenti più l’Ucraina. Diminuzioni hanno riportato anche i paesi del Centro e Sud America (-7,8%), i paesi dell’Ue (-3,5%), i paesi europei extra Ue (-4%) e quelli dell’Asia-Oceania (-2,2%). Variazioni positive hanno invece mostrato i paesi del Nord America (+0,9%), in particolare gli Stati Uniti (+2,1%), i paesi africani (+3,2%) e mediorientali (+2,4%). La Cina, dopo la contrazione del 5,1% nel 2021, ha evidenziato un altro calo del 4% del consumo di acciaio nel 2022. L’India, al contrario, ha riportato una crescita del 6,1% nel 2022 che va ad aggiungersi a quella del 18,9% dell’anno precedente.

Consumo di acciaio (variazioni percentuali)

Aree/Paesi 2021 2022
Ue e Regno Unito

–          Germania

–          Italia

18,1
13.4
30,4
-3,5
-4,9
-3,6
Altri paesi europei extra Ue

–          Turchia

12,0
13,2
-4,0
-4,1
CIS + Ucraina

–          Russia

1,4
3,8
-9,2
-6,0
Nord America

–          Usa

18,6
21,3
0,9
2,1
Centro e Sud America

–          Brasile

30,0
22,8
-7,8
-8,5
Africa 6,1 3,2
Medio Oriente 4,9 3,4
Asia e Oceania

–     Cina

   –    India

   –   Giappone

   –   Corea del Sud

-1,3

-5,4

18,9

9,1

13,9

-2,2

-4,0

6,1

0,2

-2,5

Mondo (64 paesi) 2,8 2,3

Fonte: World Steel Association, World Short Range Outlook October 2022

La produzione di acciaio

La produzione mondiale di acciaio è diminuita del 4,3% nel 2022 rispetto all’anno precedente. Il calo più vistoso è stato registrato dai paesi della Comunità di Stati indipendenti più l’Ucraina (-20,2%). In particolare, l’Ucraina ha ridotto la produzione di oltre il 70%, mentre la Russia soltanto del 7,2%. Variazioni negative superiori alla media sono state registrate anche dai paesi dell’Ue (-10,5%), dai paesi europei extra Ue (-12,2%) e dai paesi africani (-6%). In linea con la media è il calo della produzione di acciaio dei paesi nordamericani (-5,5%), del Centro e Sud America (-5%) e dei paesi asiatici (-2,3%). Relativamente a questi ultimi va segnalato che, a fronte dei cali registrati da Giappone (-7,4%), Corea del Sud (-6,5%) e Cina (-2,1%), l’India ha riportato invece un incremento del 5,5%. I paesi del Medio Oriente hanno registrato un incremento della produzione di acciaio di oltre il 7%, grazie soprattutto all’Iran dove l’aumento è stato dell’8%. All’interno dei paesi dell’Ue, le performance peggiori sono quelle registrate da Slovacchia (-20,4%), Spagna (-19,1%), Finlandia (-18,5%), Francia (-13,1%) e Italia (-11,6%). Significativa la diminuzione della produzione di acciaio anche nei paesi europei extra Ue, con la Turchia che ha riportato un calo del 12,9% ed il Regno Unito del 15,6%.

Produzione di acciaio (variazioni percentuali)

Aree/Paesi 2021 2022
Ue (27)

–          Germania

–          Italia

15,4
12,3
19,7
-10,5
-8,4
-11,6
Altri paesi europei extra Ue

–          Turchia

11,6
12,7
-12,2
-12,9
CIS + Ucraina

–          Russia

–          Ucraina

5,6
6,1
3,6
-20,2
-7,2
-70,7
Nord America

–          Usa

16,6
18,3
-5,5
-5,9
Centro e Sud America

–          Brasile

17,8
14,7
-5,0
-5,8
Africa 26,7 -6,6
Medio Oriente

–          Iran

1,2
-1,8
7,1
8,0
Asia e Oceania

–     Cina

   –    India

   –   Giappone

   –   Corea del Sud

0,6

-3,0

17,8

14,9

5,2

-2,3

-2,1

5,5

-7,4

-6,5

Mondo (64 paesi) 3,6 -4,3

Fonte: World Steel Association

Le performance economiche e finanziarie dei principali gruppi siderurgici

I ricavi delle vendite delle imprese siderurgiche sono cresciuti nel 2022 rispetto all’anno precedente grazie soprattutto all’aumento dei prezzi che hanno più che compensato il calo delle vendite in quantità. Dai dati resi pubblici dai principali gruppi siderurgici mondali, l’aumento dei ricavi delle vendite in valore risulta mediamente pari al 18,8% con percentuali più alte nei paesi dell’Ue (21,5%) e negli Stati Uniti (21,1%) e più basse nella Corea del Sud (14.,4%) e nel Centro e Sud America (8,6).

Il risultato netto operativo della gestione industriale (Ebit) è invece diminuito mediamente del 13% rispetto all’anno precedente a causa della riduzione delle vendite in quantità e della compressione dei margini. La redditività netta della gestione caratteristica è diminuita di circa il 3% per i gruppi siderurgici dei paesi dell’Ue, mentre per quelli statunitensi è rimasta sul livello molto elevato del 2021. La redditività della gestione industriale si è invece dimezzata per i gruppi sudamericani e ridotta del 38% per i gruppi sudcoreani.

La redditività delle vendite (Ros) è diminuita mediamente di circa 4,6 punti percentuali, con un calo più ridotto per i gruppi dei paesi dell’Ue (- 3,1 punti) e degli Usa (-3,8 punti) e più consistente per i gruppi sudcoreani (-5,3 punti) e sudamericani (- 17,2 punti). Nonostante il calo registrato nel 2022, la redditività delle vendite dei gruppi statunitensi rimane la più alta (18,2%), con uno scarto di oltre 6 punti rispetto alla redditività dei gruppi dell’Ue, di 2,6 punti nei confronti dei gruppi sudamericani e di ben 12 punti rispetto ali gruppi sudcoreani.

La redditività del capitale investito (Roa) si è ridotta mediamente di 3,3 punti percentuali rispetto al 2021. La diminuzione risulta più contenuta per i gruppi dell’Ue (-1,3 punti), poco sopra la media per i gruppi sudcoreani (-3,9 punti) e per quelli degli Stati Uniti (-4,8 punti), molto più forte per i gruppi sudamericani (-16 punti). La redditività del capitale investito dei gruppi statunitensi rimane la più alta (22,9%), il quadruplo di quella dei gruppi sudcoreani, il doppio di quella dei gruppi dell’Ue e 9 punti sopra la redditività dei gruppi sudamericani.

La redditività dei mezzi propri (Roe) è diminuita nel 2022 mediamente di circa 7,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente.  Il calo risulta più consistente per i gruppi siderurgici sudamericani (-16 punti percentuali) e nordamericani (-11,4 punti). Questi ultimi hanno però una redditività superiore di quasi 18 punti a quella dei gruppi dell’Ue, di 25 punti a quella dei gruppi sudcoreani e di 21 punti a quella dei gruppi sudamericani.

Nel 2022 è proseguita la politica di ricapitalizzazione dei gruppi siderurgici che ha portato l’indice di patrimonializzazione medio da 0,52 a 0,55 e ridotto l’indice di indebitamento da 0,91 a 0,82.  I gruppi più capitalizzati sono quelli sudamericani (0,74), seguiti da quelli dell’Ue (0,55), degli Stati Uniti (0,54) e dai gruppi sudcoreani (0,52).

Performance economiche e finanziarie di 22 grandi gruppi siderurgici mondiali

  2022 2021
Ricavi delle vendite (milioni di €) 401.107 337.560
Risultato operativo netto Milioni di €) 50.097 57.580
Utile netto d’esercizio (milioni di €) 36.439 45.408
Totale attivo (milioni di €) 405.811 368.854
Patrimonio netto 222.636 192.821
Variazione dei ricavi 18,8% 54,1%
ROS 12,5% 17,1%
ROA 12,3% 15,6%
ROE 16,4% 23,5%
Indice di patrimonializzazione 0,55 0,52
Indice di indebitamento totale 0,82 0,91

Fonte: Ufficio studi siderweb, elaborazione dati di bilancio 2022

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