Skip to main content

Dopo un gennaio col botto, anche a febbraio le acciaierie mondiali continuano a correre.

 

Secondo i dati resi noti dalla World Steel Association (clicca sull’icona per scaricare il report), nel secondo mese dell’anno l’output globale di acciaio grezzo è stato pari a 126,579 milioni di tonnellate, con un incremento del 4,1% rispetto al corrispondente periodo del 2016.

La crescita è di 4,972 milioni di tonnellate. Nel primo bimestre del 2017 i dati sono migliori: +5,8% ed una produzione complessiva di 264,416 milioni di tonnellate.

 

Unione europea: lieve calo

L’unica macroarea tra le nove in cui World Steel Association suddivide il globo ad avere un risultato negativo è l’Unione europea. A febbraio l’output è stato di 13,280 milioni di tonnellate, con una contrazione di 77mila tonnellate rispetto all’anno scorso. La riduzione è da imputarsi soprattutto alle performance di Belgio (-11,4% a 565mila tonnellate), Francia (-5,8% a 1,240 milioni di tonnellate), Olanda (-13,5% a 510mila tonnellate), Polonia (-4,1% a 770mila tonnellate) e Spagna (-4,6% a 1,087 milioni di tonnellate), mentre tra i grandi Paesi produttori si segnalano i segni «+» per Germania (+2,6% a 3,453 milioni di tonnellate), Italia (+1,2% a 1,973 milioni di tonnellate) e Regno Unito (+6,0% a 626mila tonnellate).

Il dato bimestrale è, invece, ancora positivo per l’Ue: +1,6% a 27,295 milioni di tonnellate.

 

CSI e Nord America “pareggiano”

L’output del CSI e del Nord America è stato pari a quello conseguito nel febbraio del 2016: per entrambe le macroaree lo scostamento rispetto a 12 mesi fa è minimo (+3mila tonnellate su 8,070 milioni di tonnellate per la CSI, -3.000 tonnellate su 8,969 milioni di tonnellate per il Nord America). Segno meno, invece, per i tre Paesi-leader delle due aree: -0,3% per la Russia (5,585 milioni di tonnellate), -1,0% per gli USA (6,362 milioni i tonnellate) e -3,6% per l’Ucraina (1,900 milioni di tonnellate).

 

Scatto africano. Asia +5,1%

Le restanti sei macroaree sono tutte in crescita. In particolare, fa scalpore il +18,2% dell’Africa (1,089 milioni di tonnellate) ed il +15,8% dei Paesi europei non facenti parte dell’Ue, dove la Turchia mette a segno un +15,8% (2,739 milioni di tonnellate). Bene anche il Sud America (+1,5% a 3,209 milioni di tonnellate), il Medio Oriente (+5,7% a 2,351 milioni di tonnellate) e l’Oceania, che sale addirittura del 24,7%, ma rimane su volumi molto bassi (442mila tonnellate, pari allo 0,3% dell’output globale).

Il continente asiatico mette a segno un +5,1%, salendo a 86,212 milioni di tonnellate, con l’India e la Corea che crescono più dell’8% (rispettivamente +8,9% e +8,3%), la Cina che sale del 4,6% ed il Giappone che scende dello 0,1%).

 

 

 

Fonte: siderweb.com