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I prezzi mondiali dell’acciaio potrebbero fronteggiare nel 2017 un rifiato, ma senza i crolli del 2015. Ne è convinto Kiyoshi Imamura della Tokyo Steel Manufacturing che intervistato da Bloomberg ha argomentato le ragioni del suo ottimismo.

 

Il topic principale è ancora una volta la Cina. Il più grande produttore e consumatore mondiale di acciaio, secondo il manager, si presenta nel 2017 con un assetto molto più equilibrato di quanto non abbia fatto nel 2015.

In primis vi è il ritorno a livelli di domanda costanti grazie ai piani infrastrutturali varati. In aggiunta vi è il taglio di capacità produttiva e di impianti zombie messi in campo da Pechino: un elemento che avrebbe reso anche l’offerta maggiormente equilibrata rispetto al passato.

«Ho la convinzione che i prezzi non torneranno ai livelli visti in precedenza a causa della sovrapproduzione cinese» ha affermato Imamura. Un’affermazione che nasce al termine delle visite che il manager giapponese ha condotto in Cina a dicembre nelle città di Jinan, Chongqing, Shanghai e Wuxi per studiarne il mercato.

«Ho trovato una situazione molto simile a quella del boom economico del Giappone tra gli anni Sessanta e Settanta» ha affermato l’analista.

In questo contesto, Imamura ha dichiarato che eventuali rifiati sarebbero fisiologici alla luce dei decisi incrementi delle quotazioni visti negli ultimi mesi, ma non presenterebbero rischi di crolli improvvisi.

 

 

 

 

Fonte:  Siderweb.com