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News 2006

Lucchini-Severstal: Il bilancio di un anno percorso in sinergia

By 25 Gennaio 2006No Comments

A poco meno di un anno di distanza dall’ingresso di Seversal in Lucchini è tempo di bilanci economici e personali. Agli annali – siderurgicamente parlando – un 2004 eccellente. Per la dinastia Lucchini anche il 2005 viene messo in bacheca con soddisfazione. C’è ottimismo nel filo conduttore che collega Italia e Russia così come messo stamattina in mostra nella conferenza stampa cui hanno preso parte Giuseppe Lucchini, presidente dell’omonimo gruppo, ed il presidente del Gruppo Severstal, Alexej Mordashov. Al tavolo dei relatori anche Giovanni Gillerio, a.d. Gruppo Lucchini, e Vadim Makov, responsabile strategia e sviluppo del colosso russo.
Ammonta a 2,2 miliardi di euro il fatturato della società siderurgica ex-bresciana nel 2005 (erano 2,4 mld nel 2004) che rilancia nel 2006 puntando ad incrementare ricavi e produzione. L’utile si è attestato a 70 milioni di euro (36 mln nel 2004) mentre l’Ebitda ha toccato i 700 milioni di euro. Nel frattempo, nel 2005 Lucchini ha sfornato circa 4 milioni di tonnellate di acciaio contro i 3,6 milioni dell’anno precedente.
«Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti – ha detto Lucchini – e dai frutti che la collaborazione reciproca ha dato. Quella che era una crisi finanziaria si presenta oggi, con l’ingresso di Severstal, si è trasformata in opportunità». «Lucchini e Severstal sono ora una realtà monolitica. Siamo due realtà con culture differenti ma che parlano la stessa lingua, quella siderurgica». Sta tutto nella parola “sinergia” l’intervento di Mordashov: «Lo spirito di squadra è stato sempre presente. Assieme siamo passati da una struttura finanziaria stressata ad una realtà aziendale più equilibrata». Ad oggi, «l’indebitamento è di 550 milioni di euro» ha precisato Lucchini che fotografa il 2005 come un «anno di riflessione per il mondo dell’acciaio». Buone le previsioni per il 2006. «Crediamo che i prezzi possano mantenersi costanti nel primo trimestre dell’anno per poi crescere del 5/6% in media nel resto dell’anno» ha detto Gillerio. Ancora lontana, secondo quanto appreso, la quotazione in borsa che non viene presa in considerazione.

Il piano industriale si snoda tra investimenti destinati alla riduzione dell’impatto ambientale mentre ci saranno risorse economiche più contenute per l’incremento della capacità produttiva. Per raggiungerla, infatti, si passerà attraverso la più efficiente gestione degli stabilimenti ad oggi esistenti. Ottimizzazione, dunque, ma anche logistica ed integrazione. Lo stabilimento di Piombino, ad esempio, riceve parte del prezioso minerale ferroso dalle miniere di Severstal a prezzi più competitivi rispetto allo standard di mercato ed esporta bramme nella succursale nord americana del colosso russo. Diverso il discorso per Servola dove Mordashov vorrebbe «proseguire l’attività anche dopo il 2009». Manca però ancora uno studio di sostenibilità che metta d’accordo azienda e stakeholder. «E’ comunque troppo presto per dare una risposta definitiva» ha troncato il presidente.
Nessuna difficoltà dalla bregamasca Sidermeccanica, terza società di Lucchini, che ha già un carnet d’ordini in grado di coprire l’80% della potenzialità produttiva dello stabilimento e che, proprio per questo, ha bisogno di incrementare l’output. I ricavi 2005 sono stati pari a 200 milioni di euro per un Ebitda di 27 milioni, in linea con l’esercizio precedente. Confluiranno poi decine di milioni di euro in Francia, ad Ascometal, come investimenti destinati ad ammodernamento impianti e miglioramento della qualità di prodotto.

Passando invece alla politica di gruppo di più ampio respiro, Mordashov è passato su scala mondiale. «La siderurgia mondiale si sta concentrando sempre più – ha detto -. Noi non smettiamo mai di cercare in tutti i mercati del mondo nuove opportunità da cogliere per crescere» . E’ questa la “chiave” con cui leggere il rapporto con la famiglia Lucchini. Ma non solo. C’è infatti anche Fiat tra le aziende che legano Severstal all’Italia.

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