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Le acciaierie globali continuano a lavorare a pieno ritmo. La produzione siderurgica mondiale, nei primi nove mesi del 2018, cresce con tassi vicino al +5%: lo ha reso noto la World Steel Association, precisando che l’output si è attestato a 1,347 miliardi di tonnellate, 60,939 milioni di tonnellate in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+4,7%). A settembre, invece, la produzione è stata pari a 151,711 milioni di tonnellate, con un incremento del 4,4% rispetto al nono mese del 2017.

La vetta della classifica
Guardando ai principali produttori siderurgici mondiali, si segnala un aumento dell’output di tutti e 10 gli Stati della “top ten” globale, seppur con tassi di incremento profondamente diversi. A svettare è ancora l’Iran, che ha sfornato 18,520 milioni di tonnellate nei primi nove mesi del 2018, con un +20,0% rispetto al 2017. Con tassi compresi tra il 5% ed il 10% ci sono invece la Cina (+6,1% a 699,424 milioni di tonnellate) e l’India (+6,1% a 79,660 milioni di tonnellate), mentre crescono con una velocità inferiore gli USA (+4,5% a 64,170 milioni di tonnellate), la Germania (+3,5% a 34,030 milioni di tonnellate), il Brasile (+2,5% a 26,094 milioni di tonnellate), la Corea del Sud (+2,0% a 54,187 milioni di tonnellate) e la Russia (+1,8% a 54,288 milioni di tonnellate). Hanno un ritmo inferiore all’1%, infine, la Turchia (+0,9% a 27,982 milioni di tonnellate) e il Giappone (+0,4% a 78,615 milioni di tonnellate).

Macro-aree: corrono il Medio Oriente e l’Oceania
Tutte le nove macro-aree in cui World Steel Association divide il mondo crescono. La zona con le migliori performance è il Medio Oriente (+13,4% a 26,870 milioni di tonnellate), seguito dall’Oceania (+11,1% a 4,868 milioni di tonnellate), dall’Africa (+7,8% a 10,753 milioni di tonnellate), dall’Asia (+5,5% a 946,820 milioni di tonnellate), dal Nord America (+3,4% a 89,704 milioni di tonnellate), dal Sud America (+2,5% a 33,168 milioni di tonnellate), dalla Comunità degli Stati Indipendenti (+1,8% a 76,221 milioni di tonnellate), dai Paesi europei non facenti parte dell’Ue (+1,7% a 30,557 milioni di tonnellate) e dall’Ue (+1,3% a 128,025 milioni di tonnellate).

 

 

Fonte: siderweb.com 

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