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Più import e più export. Il 2018 si chiude con un incremento sia delle importazioni sia delle esportazioni italiane di materie prime siderurgiche, semilavorati e prodotti finiti in acciaio.

Secondo i dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di siderweb, infatti, tra gennaio e dicembre l’import è aumentato del 3,8%, mentre l’export fa registrare un +0,7%, portando il deficit nazionale in ambito siderurgico a 10,449 milioni di tonnellate, contro i -9,516 milioni di tonnellate del 2017.

Importazioni – L’import, nel 2018, è stato pari a 29,147 milioni di tonnellate, con una crescita, appunto, del 3,8% rispetto al 2017, quando i volumi si fermarono a 28,082 milioni di tonnellate. Quattro delle cinque categorie analizzate mostrano un incremento degli scambi rispetto all’anno precedente, con i lunghi che sono la categoria più dinamica, con un +9,9% ed un volume di 3,368 milioni di tonnellate. Seguono le materie prime (+7,6% a 8,945 milioni di tonnellate), i semilavorati (+2,9% a 3,881 milioni di tonnellate) ed i piani (+0,6% a 12,053 milioni di tonnellate). In calo, invece, gli acquisti di tubi: -5,6% a 900mila tonnellate.

Esportazioni – Sul versante dell’export italiano di acciaio, i volumi mostrano un aumento di misura inferiore: +0,7% a 18,698 milioni di tonnellate, contro le 18,567 milioni di tonnellate del 2017. Tre delle cinque categorie prese in esame migliorano il proprio risultato rispetto all’anno scorso, con un incremento delle materie prime (+20,5% a 670mila tonnellate), dei semilavorati (+12,5% a 1,359 milioni di tonnellate) e dei tubi (+4,3% a 3,433 milioni di tonnellate). Controcorrente, invece, i lunghi ed i piani, con i primi che diminuiscono gli scambi dello 0,4%, fermandosi a 6,314 milioni di tonnellate, ed i secondi che si contraggono del 3,4% (6,922 milioni di tonnellate).

 

 

 

fonte: siderweb.com 

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