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Il vertice sulla siderurgia mondiale dello scorso 18 aprile ha già prodotto un primo effetto. L’appuntamento che a visto riunirsi a Bruxelles i rappresentanti dell’acciaio globale ha infatti portato alla creazione di un gruppo internazionale per affrontare il tema dell’overcapacity nell’acciaio a cui aderiscono associazioni e Governi di: Canada, Unione Europea, Giappone, Messico, Repubblica di Corea, Svizzera, Turchia e Stati Uniti.

Rappresentanti hanno concordato sull’adozione di una serie di misure che dovrebbero permettere una miglior competizione tra le aziende siderurgiche mondiali, come assicurarsi che i Governi e le istituzioni di governo non forniscono sovvenzioni o altre forme di sostegno che: permettano in proseguimento dell’operatività ad acciaierie antieconomiche o costantemente in perdita, incoraggino gli investimenti in capacità di produzione di acciaio aggiuntiva o altrimenti falsino in alcun modo la concorrenza.

Inoltre si deve lavorare insieme per identificare e promuovere politiche che affrontino l’impatto negativo delle chiusure degli impianti per i lavoratori e le comunità colpite, mitigando e facilitando nel contempo la chiusura degli impianti antieconomici o costantemente in perdita. Si punta anche a rendere migliore lo scambio di informazioni su: nuovi sviluppi di capacità e la formulazione e l’attuazione delle misure di sostegno e le politiche industriali prese in acciaio. Ci si deve anche assicurare che le imprese in cui il Governo detenga la proprietà totale o parziale non ricevano vantaggi competitivi speciali che possano distorcere la concorrenza.

Un’iniziativa importante, che però rischia di avere un impatto solo parziale nel mondo siderurgico, dal momento che nell’elenco non figura la Cina, che ospita sul suo territorio oltre il 50% della produzione mondiale di acciaio.

Proprio per questo le dieci associazioni di categoria, in cui per l’Europa figura Eurofer, invitano la Cina ad aderire al progetto: «Siamo delusi dal fatto che il governo cinese non abbia voluto in questo momento di unirsi con altri governi in un programma di azioni per affrontare il problema globale della sovraccapacità acciaio. Non ci aspettiamo di risolvere la crisi in un solo incontro; tuttavia, abbiamo la speranza che i governi di tutti i principali paesi produttori di acciaio possano essere in grado di prendere impegni su una serie di principi e di accettare di lavorare insieme per contribuire ad affrontare la crisi».

Fonte: siderweb.com