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Solo un gradino e poi i titoli del debito italiano avranno lo stesso valore della carta straccia. Fitch non ha voluto attendere il 10 luglio, data fissata per la revisione del merito di credito, e con un colpo a sorpresa si è allineata ieri sera al giudizio della concorrente Moodys assegnando un BBB- all’Italia. In controtendenza invece S&P che giovedì ha lasciato il giudizio stabile a due gradini dal giudizio junk.

La crisi coronavirus rischia quindi di portare veramente l’Italia ad un passo da quel limite che i cittadini hanno cercato di allontanare con un gran numero di sacrifici fin dalla crisi del 2009. Impossibile però biasimare l’agenzia di rating, il nostro Paese ha un governo, una politica, instabile e spesso in contraddizione al limite della crisi, un debito pubblico che con i finanziamenti necessari per uscire dalla crisi Covid rischia di esplodere ed un Pil che nelle ultime stime è destinato a crollare.

Resta ora da capire se e come le iniziative messe in campo dall’esecutivo daranno i frutti sperati. Ieri da Lodi il premier Giuseppe Conte si è rivolto direttamente agli istituti di credito perché facciano ogni sforzo per erogare liquidità alle imprese che ne hanno bisogno.

Conte ha anche ribadito che l’avvio della Fase 2 è un «rischio calcolato» con l’obiettivo di riuscire a gestire l’eventuale scoppio di focolai ma senza danneggiare ulteriormente il tessuto economico fortemente provato dal lockdown.

Sarà interessante capire anche se le ordinanze dei governatori regionali che permettono gli spostamenti interni con una settimana di anticipo, mostreranno variazioni significative sui dati epidemiologici. Ordinanze come quelle di Luca Zaia in Veneto e Michele Emiliano in Puglia.

Sul fronte bancario infine arrivano ben 30 miliardi di euro dall’Ue per gli istituti di credito, al fine che possano disporre di ulteriore liquidità da immettere nel sistema economico.

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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