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La Cina accelera sull’ambientalizzazione della siderurgia. Come riportato dall’agenzia Reuters, le autorità di Pechino hanno annunciato oggi di mirare ad «aumentare in modo significativo» la produzione di minerale di ferro delle miniere e aumentare l’utilizzo dei rottami di acciaio, come parte di un piano per sviluppare un’industria ferrosa di qualità superiore e più ecologica.

Inoltre il ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT) ha ribadito la volontà di consolidamento e ristrutturazione nel settore siderurgico.

Non sarebbero stati però forniti obiettivi specifici, a differenza di quando fu fatta circolare una bozza di piano pubblicata alla fine del 2020 che mirava a far sì che i primi cinque produttori di acciaio cinesi rappresentassero il 40% della produzione totale di acciaio entro il 2025.

La dichiarazione afferma che oltre l’80% della capacità di acciaio dovrebbe completare la riforma per la riduzione massiccia delle emissioni entro il 2025 e le emissioni di carbonio del settore dovrebbero raggiungere il picco prima del 2030.

Entro il 2025, inoltre, la Cina punta a raccogliere oltre 300 milioni di tonnellate di rottami di acciaio all’anno per rifornire la sua industria siderurgica. Una società di consulenza sostenuta dal governo aveva stimato che le forniture di rottame d’acciaio ammontassero a circa 260 milioni di tonnellate nel 2020.

L’ultimo piano mirava anche ad aumentare la produzione dei forni elettrici ad arco (EAF) al 15% della produzione totale di acciaio grezzo cinese entro il 2025; secondo le stime al 2020 la quota elettrosiderurgica era al 10%.

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