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A partire dalla seconda metà di ottobre si è avuto modo di constatare prima una presa di coscienza che i prezzi del rottame non sarebbero ulteriormente scesi 

e, di conseguenza, una ripresa degli acquisti da parte delle acciaierie con prezzi in aumento. Questo sia a livello domestico, che internazionale».

Il prezzo del rottame, però, in precedenza «aveva raggiunto punte così basse da renderne difficile sia la raccolta che la lavorazione ed anche l’apprezzamento riscontrato alla fine del periodo rilevato non ha permesso il conferimento delle quantità richieste dalle acciaierie».

L’inversione di tendenza, dice ancora Assofermet, «ha premiato soprattutto i prodotti lunghi, diversamente dai prodotti piani che hanno maggiormente sofferto della discesa registrata nel trimestre precedente».

L’effetto positivo «si è riverberato anche sulla ghisa, anche se in tono minore. Permane la poca disponibilità di materiale da parte dei produttori russi per il mercato europeo ed in particolare per l’Italia, in quanto i prezzi e le modalità di pagamento dei clienti statunitensi ed orientali sono considerati maggiormente premianti».

Stabili, in conclusione, vengono giudicate «le ferro-leghe in generale, pur venendo da un lungo periodo di marginalità bassissima».

La Sezione Trading di Assofermet si unisce poi al coro generale ed «esprime forte preoccupazione per le vicende concernenti il recesso di ArcelorMittal dal contratto di affitto del polo siderurgico di Taranto».

 

Fonte: siderweb.com

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