Se i giovani non vanno alla fabbrica, è la fabbrica che deve andare dai giovani. E farlo è più facile di quello che si pensi. Basta usare il telefonino. Instagram, per essere precisi. L’acciaio italiano scommette tutto su una comunicazione digitale, giovane e smart per provare a coinvolgere una popolazione fondamentale per il futuro dell’industria manifatturiera italiana, vale a dire gli studenti delle scuole di secondo grado. Un patrimonio umano che non si può perdere, che è cruciale soprattutto in questo momento storico, che vede una crescente velocità di adattamento di nuove tecnologie da parte delle fabbriche, e un conseguente disallineamento tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e le skills possedute da chi cerca un’occupazione. In questo contesto è nata A steem for steel. L’obiettivo è fare conoscere ai giovani – attraverso un contest destinato a sfociare sui social network – le opportunità lavorative offerte dal mondo dell’acciaio, la cui immagine è spesso cristallizzata in una serie di pregiudizi, e non solo tra i giovani. Secondo una recente indagine commissionata nell’ambito della stessa iniziativa, questo mondo è percepito come «faticoso» da quasi uno studente su tre; nonostante quasi un quarto del campione lo giudichi «innovativo», resta uno zoccolo duro (il 12%) che ritiene che l’ambiente di lavoro in questo settore sia «sporco». Solo un terzo degli intervistati, inoltre, ha dimostrato di conoscere il primato dell’Italia nel riciclo del rottame nell’ambito del ciclo produttivo siderurgico, con un peso del 75% sul totale contro la media europea del 40% e del 20% a livello globale. «La siderurgia del futuro sarà sempre più sofisticata, affascinante e green – conferma Alessandro Banzato, presidente di Federacciai -. Le aziende del settore sanno che la sfida alla produzione ecosostenibile è iniziata e vi hanno preso parte con successo. Basti pensare che l’Italia è il primo paese europeo per il riciclo dell’acciaio: nel 2018 le acciaierie italiane hanno rifuso circa 19 milioni di tonnellate di rottame ferroso».
L’iniziativa A Steem for steel è nata da un’idea di Raffaella Poggio, direttore del progetto promosso da Fondazione Marcegaglia, con il patrocinio di Federacciai , ed è sostenuto da quattro importanti realtà siderurgiche italiane: Abs-Danieli automation, Acciaierie Venete, Gruppo Marcegaglia e Sideralba. «Abbiamo voluto ideare un progetto che potesse dare ai giovani una visione reale del mondo dell’acciaio, superando schemi ormai obsoleti e tradizionali che non riconoscono alla siderurgia italiana quegli aspetti di innovazione, di sviluppo sociale e di sostenibilità che invece ha raggiunto – spiega Antonio Marcegaglia, presidente e ad dell’omonimo gruppo -. Se vogliamo trasformare il punto di vista sul nostro settore, dobbiamo investire sulla cultura delle nuove generazioni, creando un ponte tra scuola e aziende, per avvicinare gli studenti all’acciaio e alle competenze steem» (l’acronimo inglese racchiude le discipline nell’ambito science, technology, engineering, economics, math).
Il progetto ha visto l’avvio della prima fase a gennaio con i workshop, incontri di didattica innovativa nelle scuole, che hanno coinvolto oltre mille studenti in cinque città italiane (Mantova, Napoli, Udine, Verona e Brescia), sedi delle aziende promotrici del progetto. Sono state illustrate ai giovani l’organizzazione del lavoro e i processi produttivi di un’azienda siderurgica, ma soprattutto le trasformazioni in ottica Industry 4.0 e sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Una selezione di questi ragazzi ha accettato la sfida e parteciperà agli Innovation Camp, quattro contest di una giornata, nelle sedi delle aziende promotrici. Gli studenti, divisi in gruppi di cinque, dovranno lavorare dandosi ruoli e obiettivi come se fossero una media agency per elaborare una campagna di comunicazione social incentrata sui temi dell’economia circolare, partendo da una problematica aziendale o sociale concreta. Il team vincitore di ogni Innovation Camp accederà infine alla competizione nazionale, ribattezzata Steel League, nell’ambito della quale i ragazzi, affiancati da esperti influencer e dalle aziende, si sfideranno su Instagram per comunicare ai loro coetanei i temi della sostenibilità e dell’innovazione. Il vincitore verrà designato a maggio e celebrato in un evento conclusivo.
«Uno degli aspetti più interessanti di questa iniziativa – spiega Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Abs – è che affronta anche la questione del gender gap di cui il nostro Paese non si sta preoccupando abbastanza. Il problema delle competenze esiste, ma è altrettanto necessario combattere gli stereotipi di genere che vedono le donne più inclini a seguire percorsi di studio umanistici anziché tecnico-scientifici. Un’industria siderurgica più inclusiva, attraverso l’empowerment delle donne, è fondamentale non solo per la loro emancipazione ma anche per la crescita economica e lo sviluppo del sistema Italia in generale».
«La situazione economica del Paese, i cambiamenti tecnologici che contribuiscono a definire le dinamiche dello skill mismatch per la mancanza di professionisti con i necessari profili informatici e digitali, l’obsolescenza delle competenze in un’economia protesa al continuo cambiamento e all’innovazione – conclude Luigi Rapullino, ad di Sideralba – sono fattori che concorrono a determinare criticità anche per le aziende siderurgiche al Sud. Per questo è necessario attivarsi con urgenza per raccontare ai giovani l’affascinante storia della siderurgia italiana, fatta di innovazione tecnologica e di sostenibilità, invitandoli a diventarne i futuri protagonisti».
FONTE: il Sole 24 Ore