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Il boro è il nuovo campo di battaglia nel quale si stanno sfidando l’Europa e la Cina. Eurofer, infatti, ha messo in guardia gli importatori europei di acciai cinesi sul comportamento delle acciaierie del Paese del Dragone, che starebbero aggiungendo boro alle proprie colate per beneficiare dei rimborsi sull’export di acciai speciali garantiti da Pechino.

«Il governo cinese promuove l’export di acciai legati, con rimborsi sulle tasse che vanno dal 9% al 13% – scrive l’associazione -. Per ottenere i maggiori benefici, i produttori aggiungono boro anche ad acciai non legati. Così facendo, arrivano in Europa qualità di acciai classificati come non legati che contengono il doppio del quantitativo di boro rispetto a quanto prescritto dalle normative». Ciò avviene soprattutto per vergelle, tondo per cemento armato, coils a caldo e lamiere pesanti. Eurofer precisa che il boro in sé ha qualità positive, garantendo una maggiore uniformità della durezza degli acciai, ma che per acciai dove sono richieste saldabilità ed elasticità «un’elevata quantità di boro può essere particolarmente dannosa».
«Non solo la Cina sta promuovendo l’export del proprio surplus produttivo sfruttando vantaggi fiscali – prosegue Eurofer -, ma le qualità di acciai cinesi stanno confondendo i mercati. Chiediamo alle autorità di sorveglianza dell’Ue di eliminare il rischio di un uso fuorviante della marcatura CE. Gli utilizzatori di acciaio devono essere protetti dall’utilizzo di qualità di acciai con dichiarazioni errate e dagli svantaggi economici che ciò comporta».

Fonte: siderweb.com

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