È calato del 10,5% il consumo di rottame nei Paesi chiave per il settore siderurgico nel primo semestre dell’anno. A misurarlo è stato il Bir (Bureau of International Recycling) nel suo ultimo aggiornamento del “World Steel Recycling in Figures”.
«La pandemia di Covid-19 ha avuto un effetto più negativo sul consumo globale di rottame che sulla produzione di acciaio», è stato sottolineato.
Nell’area monitorata dal Bureau, nel primo semestre dell’anno si sono consumati 209,8 milioni di tonnellate di rottame, 34 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. «Tutti i Paesi hanno fatto registrare una contrazione» si legge in una nota del Bir.
Nell’Ue a 28, il calo è stato del 13,3% (39,8 milioni di tonnellate).
In contrazione del 10,7%, poi, l’export europeo di rottame, che si è fermato a 9,8 milioni di tonnellate. «Nonostante questo, l’Unione è rimasta il principale esportatore mondiale di rottame». Le spedizioni in Turchia sono aumentare del 2,6% (3,1 milioni di tonnellate), così come quelle in Pakistan (733mila tonnellate, +3,5%) e Svizzera (200mila tonnellate, +11,5%). Crollato del 50,5% l’export verso l’India (560mila tonnellate). Il maggiore esportatore europeo è stata la Gran Bretagna con 2,5 milioni di tonnellate (-25,2% tendenziale).
Segno meno anche per l’import europeo, sceso del 9% a 1,4 milioni di tonnellate.
Negli Stati Uniti la diminuzione del consumo di rottame è stata del 18,9% (20,2 milioni di tonnellate), in Russia del 7,3% (14,5 milioni), in Giappone del 19,8% (14,3 milioni), in Corea del Sud dell’8,3% (13,6 milioni).
Più contenuta la contrazione fatta registrare in Turchia: qui il consumo di rottame è calato del 4,3% a 13,6 milioni di tonnellate. È aumentata, osserva il Bir, la quota di rottame importato consumato nel Paese: gli acquisti all’estero sono cresciuti del 7,8% tendenziale nel primo semestre, arrivando a poco più di 9 milioni di tonnellate. Turchia che non ha visto il proprio ruolo di principale importatore mondiale di rottame essere scalfito dalla pandemia.
Quanto alla Cina, nel primo semestre dell’anno ha diminuito il proprio uso di rottame del 7,3% a 93,7 milioni di tonnellate. Tuttavia, si è registrato un forte aumento congiunturale nel secondo trimestre (+25,7%). Un consumo che è previsto in ulteriore e «rapida crescita nel prossimo decennio», considerato che nei prossimi anni il Paese potenzierà la propria produzione con forno elettrico, per una capacità di 60 milioni di tonnellate.
FONTE: SIDERWEB.COM