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Quasi 135 milioni di tonnellate di acciaio sfornati anche ad agosto. Incide poco sulle statistiche diffuse dalla World Steel Association il periodo notoriamente di maggior calma per la produzione siderurgica mondiale.
Il quantitativo raggiunto è inferiore di sole 1,9 milioni di tonnellate al dato di luglio, il medesimo peso di cui il dato risulta incrementato rispetto al 2013, con una crescita pari all’1,4%.

A livello continentale l’Asia mantiene il proprio ritmo al +1,7%, pari a 92,511 milioni di tonnellate, l’Africa incrementa addirittura la propria crescita toccando il +23,5% (1,535 milioni di tonnellate), il Medio Oriente rallenta leggermente e con 2,250 milioni di tonnellate sale del 2% rispetto al 2013.
I Paesi europei esclusi dall’Ue incrementano i volumi del 13,4% superando i 3 milioni di tonnellate, la crisi ucraina invece incide, e non poco, sulla CSI con un -6,5% (pari a 8,546 milioni di tonnellate). Stabile l’Unione Europea, +0,4%, e 12,07 milioni di tonnellate.
Tra i paesi da segnalare, oltre all’Italia -0,8% (987 mila tonnellate), la Cina rimane il leader mondiale (68,910 milioni di tonnellate, +1,0%), seguita da Giappone (9,349 milioni di tonnellate +2,2%), Stati Uniti (7,682 milioni di tonnellate, +2,9%), India (7,027 milioni di tonnellate, +5,2%) e Russia (6,169 milioni di tonnellate, +5,8%). Per l’Ucraina la guerra porta in dote un -37%, passando da 2,8 a 1,76 milioni di tonnellate.
Nei primi otto mesi dell’anno l’output mondiale è stato di 1,096 miliardi  di tonnellate, con un incremento del 2,4% rispetto al 2013. L’Europa sale del 3,4%, mentre l’Italia del 2,6% a 16,183 milioni di tonnellate.
In allegato i dati nel dettaglio.

August_2014_production_figures.pdf

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