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«I primi sei mesi del 2016 hanno mostrato un andamento di mercato più “nervoso”, ma sicuramente migliore rispetto a quello che ha chiuso il 2015». Questo il giudizio generale espresso dall’amministratore delegato delle Acciaierie Bertoli Safau Alessandro Trivillin.

Un primo semestre in cui si conferma però la totale asfitticità di settori come le macchine movimento terra e l’oil & gas, soprattutto sul mercato americano.

 

Mercato nervoso con ordini just in time dagli utilizzatori
«Abbiamo comunque avuto anche conferme – spiega Trivillin, portando ad esempio l’automotive -. Di contro, da sottolineare è però l’estremo nervosismo che sta contraddistinguendo il mercato. Ad eccezione della parentesi di aprile e maggio in cui i prezzi sono schizzati verso l’alto, la dinamica dominante è quella che vede richieste dall’utilizzatore finale con tempi di consegna da just in time. Una dinamica che si ripercuote con effetto domino su tutti i livelli della filiera e, quindi, anche sui ritmi produttivi delle acciaierie. Proprio questa dinamica di discontinuità porta a volte ad avere percezioni sull’andamento di mercato anche peggiori rispetto alla realtà. Il bilancio periodico, di contro, rende evidenti numeri ben migliori rispetto alle attese».
Per l’amministratore delegato di Abs anche la seconda parte dell’anno dovrebbe muoversi sui medesimi binari, comunque con possibilità di ulteriori miglioramenti. Questo fenomeno potrebbe diventare una sorta di nuova normalità e questa condizione renderà l’efficienza sempre più determinante.

 

Digitalizzazione per raggiungere la difettosità zero
«Acciaierie Bertoli Safau ha investito nell’inserimento di elementi digitali di monitoraggio del processo produttivo ben prima che gli fosse attribuito il nome di Industria 4.0. Lo abbiamo fatto perché ne vedevamo già le potenzialità. Il nuovo step di implementazione che andremo a realizzare nei prossimi mesi ci farà fare un ulteriore passo in avanti in questa direzione. La digitalizzazione delle produzioni ha permesso di raggiungere livelli di efficienza molto alti, che proprio in momenti di nervosismo di mercato come quelli che stiamo vivendo potrà rappresentare un supporto prezioso. Per il futuro non credo che il monitoraggio completo dei processi possa aggiungere molta qualità rispetto ai prodotti che attualmente produciamo. Credo, al contrario, che possa essere la costanza di standard qualitativi elevati delle nostre produzioni, con difettosità prossima allo zero, ad incarnare il reale valore aggiunto».

 

Fonte: siderweb.com