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GIJON (Spagna) – Senza cavi, scende, sale e scivola a destra e sinistra. Levita magneticamente. E’ l’ascensore che sembra destinato a cambiare la skyline delle città e, forse, anche le nostre abitudini. Si chiama Multi ed è stato presentato da ThyssenKrupp, nella sede dell’Innovation Centre di Gijon, in Spagna.

Per ora è solo un prototipo, in scala 1:3, dotato di due pozzi da 10 metri e 4 cabine. Il collaudo avverrà entro un anno nel grattacielo dell’azienda siderurgica tedesca, costruito appositamente nella cittadina di Rottweil, in Germania.

 

L’ascensore senza cavi che va in orizzontale: il prototipo di MULTI

Una piccola grande innovazione, se si pensa che l’ascensore – in quanto a tecnologia – è fermo dal 160 anni. Era il 1854 a New York, quando una piattaforma sorretta da una fune fu lanciata verso l’altro per diversi metri, lasciando tutti a bocca aperta. Restava un mistero come evitare lo schianto al suolo. A risolvere il problema fu Otis. Il 23 marzo del 1857 venne installato il primo ascensore per il trasporto delle persone, nel grande magazzino Haughwout Building della Grande Mela. Un freno al meccanismo inventato da Mr Elisha ne impediva la caduta. Da allora, nulla o poco è cambiato. Gli ascensori si muovono in verticale, salgono e scendono, trasportano un numero limitato di persone e sono collegati alle funi che, più l’altezza si fa importante (200 metri almeno), più stentano a lavorare costretti a rallentare.

Multi segna la svolta: non più limiti alle altezze e tanto meno alle forme degli edifici, senza contare l’aumento esponenziale della capacità di trasporto. Il nuovo ascensore si presenta come un sistema di cabine in grado di spostarsi in verticale e orizzontale, senza cavi: a muoverlo è il motore lineare utilizzato per la levitazione magnetica, alla base del treno Transrapid – frutto di una joint venture Siemens/ThyssenKrupp – adottato nel 2002 dal governo cinese per collegare la città di Shanghai al Pudong International Airport.

Anche lo spazio cambia. Il sistema richiede pozzi più piccoli di quelli degli ascensori tradizionali e può aumentare la superficie utilizzabile di un edificio fino al 25% in più, fattore determinante, se consideriamo che gli attuali ascensori, a seconda dell’altezza del palazzo, possono occuparne fino al 40% dello superfície.

Le conseguenze, dunque, potranno avere un impatto quotidiano. Basti pensare ai lunghi tunnel che siamo obbligati ad attraversare in luoghi pubblici, come ospedali, stazioni ferroviarie e metropolitane, stadi. In questi e altri casi un ascensore che cammina in orizzontale vorrebbe dire ridurre drasticamente i lunghi tempi di attesa e permettere anche il trasporto di materiale e attrezzature utili, come quelle mediche, agevolando gli interventi di soccorso e le operazioni per la sicurezza pubblica.

Cosa cambia? Qualche dato ci aiuta a immaginarlo: un newyorchese trascorre in media 16 anni aspettando un ascensore a cui si aggiungono i sei trascorsi all’interno. Entro il 2025 si dovrà aumentare l’attuale spazio urbano almeno dell’85 per cento. Impossibile non sperare e progettare in edifici in altezza. Se a frenare i grattacieli finora è stata l’impossibilità di collegare piani alti in modo completo e veloce, ora tutto diventa possibile, anche dal punto di vista architettonico. ”Così come si evolvono i sistemi di costruzione, è necessario adattare le modalità di spostamento in ascensore, in modo da poter soddisfare al meglio le esigenze degli edifici con ampi volumi”, ha spiegato Andreas Schierenbeck, CEO di ThyssenKrupp Elevator, annunciando l’innovazione che potrebbe cambiare radicalmente la mobilità.

Difficile pensarlo oggi, ma possibile quanto lo è immaginare che una delle nostre domande più ricorrenti, ”Sale o scende?”, potrebbe diventare: ”Va a destra o a sinistra?”. Uno scenario che neppure il film ”La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton nel 2005 ci aveva preparato ad accogliere con il suo ascensore ultrasonico di vetro.La Cina stima un aumento dell’eccesso di offerta di acciaio, quando già il settore è colpito dalla crisi.

Fonte: repubblica.it

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