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News 2006

Rottame: Le difficolt

By 24 Febbraio 2006No Comments

Il prezzo del rottame ha rialzato la testa negli ultimi giorni a causa del maltempo nel mar Baltico e nel mar Nero, che ha provocato ritardi nelle consegne ed una maggiore difficoltà negli approvvigionamenti per le acciaierie. Questo è quanto Siderweb ha appreso da alcuni operatori di mercato.
Le precipitazioni nevose e il gran freddo che sta colpendo l’Europa centro-orientale, infatti, hanno fortemente ritardato e in alcuni casi bloccato le consegne di rottami ai clienti finali. Ciò ha avuto un impatto soprattutto sui siderurgici turchi, che hanno dovuto rivolgersi ad altri mercati (Francia e Germania in primis) per l’approvvigionamento. La conseguenza è stata una diminuzione della disponibilità anche sul mercato italiano, che ha provocato dei rincari di limitata entità. Le stime sulla consistenza degli aumenti non trovano perfettamente concordi gli intervistati. Mentre un commerciante parla di «incrementi nell’ordine di 5-10 euro/t, soprattutto sul rottame di maggior qualità, come il lamierino fuso e le demolizioni industriali», un trader riferisce di «una crescita di 20-30 dollari/t sul mercato europeo e di 10-15 euro/t sul mercato italiano». «Ad oggi è difficile quantificare i rialzi – sostiene un altro operatore – in generale, però, si è notato un livellamento verso l’alto delle punte minime di prezzo».
La diminuzione della disponibilità di rottame, comunque, sembra essere solo un contrattempo legato alle cattive condizioni climatiche. «Il rottame c’è – spiega un intervistato – la carenza di offerta è legata esclusivamente al maltempo».
La domanda delle acciaierie italiane al momento è vivace. Nonostante i parchi rottame siano carichi, la richiesta dei siderurgici rimane positiva grazie al buon andamento della produzione.
Per i prossimi giorni, le previsioni variano lievemente. «Quando ci sarà il disgelo dei porti del mar Nero e del Baltico – ha previsto un commerciante -, credo che i prezzi torneranno ai livelli di due settimane fa». «Ci vorrà circa un mese per il ritorno alla normalità – si aspetta un intervistato -. Dopo questo periodo, le quotazioni scenderanno ma si fermeranno ad un livello più alto di quello di partenza».
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