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Per Assofermet, negativo lo scenario relativo ai prodotti finiti. Preoccupazione per il calo della raccolta di rottame

Marzo «sostanzialmente ribassista» con riduzioni dell’ordine dei 15-20 euro la tonnellata. Questa la sintesi dell’andamento del mercato italiano del rottame ferroso proposta da Assofermet Rottami nella sua ultima nota mensile. Il mese scorso «la domanda da parte delle acciaierire – si legge nel documento – si è mantenuta costantemente bassa anche a fronte delle continue fermate delle produzioni, generando di conseguenza un notevole rallentamento delle consegne del rottame». Ciononostante, «i parchi delle acciaierie risultano medio/alti». Allo stesso tempo, i commercianti stanno manifestando una certa preoccupazione in merito al calo della raccolta dovuto a sua volta al rallentamento delle attività economiche. Secondo Assofermet Rottami, «qualora si verificasse una ripresa della richiesta di rottame, quanto sopra potrebbe produrre tensioni sui prezzi. Molto commercianti, infatti, sono stati costretti a ritirare il rottame a prezzi alti al fine di mantenere il rapporto con il fornitore di rottame, vendendo successivamente in perdita a causa della riduzione delle quotazioni da parte delle acciaierie». Nel frattempo, «lato acciaierie, per quanto riguarda i prezzi e la vendita dei prodotti finiti, lo scenario non appare particolarmente positivo. Senza quindi una ripresa del livello di produzione di acciaio ed un miglioramento delle vendite del prodotto finito – quadro che porterebbe ad un aumento della domanda di rottame – risulta difficile ipotizzare possibili aumenti delle quotazioni nel breve periodo».

Sul mercato internazionale, nel frattempo, i prezzi in Turchia hanno subito diminuzioni a inizio marzo per poi tornare a crescere a metà mese. Tuttavia, evidenzia Assofermet, «l’incremento/variazione è stato dell’ordine dei +15 USD/mt circa, mantenendo pertanto i prezzi ben al di sotto dei livelli di inizio anno». Nei Paesi asiatici, in particolare Pakistan e India, c’è stato un miglioramento della domanda, accompagnato però da aumenti di prezzo contenuti. «La fase rialzista in parola è stata sicuramente attenuata dalla situazione generale della domanda del prodotto finito e dalla concorrenza cinese», si legge nella nota.

Per quanto riguarda il mercato del rottame inoxla domanda si è mantenuta discreta a marzo, sia in Italia sia nel resto d’Europa. La disponibilità resta «tuttora scarsa, con produzioni ridotte e flussi di rottame in ingresso molto bassi, a causa della situazione generale del mercato». I prezzi sono rimasti «stabili per buona parte del mese, con movimenti di moderato ribasso verso la fine». Assofermet Rottami sottolinea che da parte del mercato extra Ue resta scarsa la domanda di materiali “comuni”, mentre è in leggero aumento quella di prodotti più specifici. Discreta la domanda di acciai rapidi, così come delle superleghe, con quotazioni stabili.

I mercati italiano ed europeo della ghisa sono risultati deboli a marzo. «Non si sono registrati acquisti di ghisa e HBI», sottolinea Assofermet. Allo stesso tempo, i produttori (russi) non hanno voluto concedere sconti e questo ha portato a una «notevole» differenza tra prezzi della ghisa e del rottame, «ma le acciaierie non hanno mostrato particolare interesse all’acquisto di ghisa».
A livello internazionale, «sostanzialmente buoni» sia la domanda sia i prezzi, col riaffacciarsi di offerte dal Brasile e dall’Ucraina oltre a quelle di provenienza russa. «L’importazione di ghisa sul mercato statunitense è aumentata permettendo ai fornitori brasiliani di mantenere il livello di prezzo sostanzialmente più alto (di circa 40 dollari la tonnellata) rispetto alle quotazioni offerte sul mercato nazionale ed europeo». Moderatamente ottimista il sentiment per il mese di aprile.

Nel caso della ghisa ematite, Assofermet afferma che marzo ha confermato il rallentamento dei ritmi produttivi da parte delle fonderie e quindi «cautele sugli acquisti». Stabile l’offerta di materiale, anche di provenienza russa.

Infine, «continua la stabilità delle ferroleghe al Mn (FeSiMn e FeMn), mentre si è registrata una discesa del FeSi».

 

Fonte: siderweb.com

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