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Un cane che si morde la coda potrebbe essere questa l’immagine più significativa per descrivere la situazione dell’acciaio cinese, e l motivazioni che hanno spinto l’executive vice presidente di Nippon Steel & Sumitomo Metal Toshiharu Sakae non credere alla durate dei rincari dell’acciaio in Cina.

La dichiarazione è stata fatta nel corso di un convegno in Giappone ed è giustificata dal record produttivo che la Cina avrebbe fatto segnare a marzo con 70,65 milioni di tonnellate d’output in un solo mese. Aumento di produzione giustificato proprio dal rialzo dei prezzi, ma che potrebbe avere come effetto lo spegnimento della ripresa. Infatti se aumentasse la disponibilità di materiale sarebbe inevitabile un impatto sulle quotazioni e quindi il ritorno alla situazione di profonda depressione che aveva caratterizzato il finale del 2015, contagiando l’intero mercato globale dell’acciaio. Al momento per aprile e maggio analisti e trader si aspettano ancora dati in crescita, mentre l’eventuale trend negativo potrebbe palesarsi nella seconda parte dell’anno.  

 

 

Fonte: siderweb.com

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