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Il report mensile della World Steel Association, aggiornato al mese di settembre  a +5,6% evidenzia sia l’output mensile, che quello annuo in crescita del 5,6% rispetto al 2016.

 

In particolare l’output del nono mese dell’anno è stato di 141,43 milioni di tonnellate, un dato che porta il volume complessivo di produzione del 2017 a 1,267 miliardi di tonnellate.

A livello di macro aree, in accordo con quanto registrato nei primi nove mesi dell’anno, si vedono ben tre zone con una crescita a doppia cifra. La prima è il Medio Oriente con un +14,2%, seguita dall’Africa a +13,8% e ai Paesi periferici dell’Ue con un +13,5%. Solo un +4,1% per l’Europa.

Se invece si considerano i singoli Paesi tra quelli che hanno una produzione mensile superiore al milione di tonnellate, dopo nove mesi dell’inizio dell’anno, l’Iran rafforza il proprio primato con un saldo positivo del 22,9% (16,2 milioni di tonnellate), seguito dalla Turchia con un +13,5% (27,7 milioni di tonnellate) e dalla Francia a +10,5% (11,73 milioni di tonnellate).

Fuori dal podio il Brasile con un +9% (25,46 milioni di tonnellate), mentre registra un ottimo piazzamento sul fronte della crescita anche Taiwan, quinta con un +7,8% e 17,41 milioni di tonnellate.

In decisa espansione anche il Messico (+7,5% e 14,99 milioni di tonnellate), fino al punto da riuscirsi a piazzare davanti alla Cina che si ferma ad un +6,3% nonostante 638,73 milioni di tonnellate di produzione.

Un +5,3% e ottavo posto nella classifica della crescita per l’India, nonostante la decisa spinta del Governo per stimolare produzione e domanda di acciaio nell’area.

Asiatico anche il nono posto in classifica con la Corea del Sud a +3,5% (52,8 milioni di tonnellate); ultima posizione nella top ten della crescita produttiva agli Stati Uniti, +3,1% e 61,45 milioni di tonnellate di output.

In territorio positivo restano anche Russia (54,2 milioni di tonnellate), Germania (32,8 milioni di tonnellate), Spagna (10,7 milioni di tonnellate), Italia (17,77 milioni di tonnellate) e Canada (9,8 milioni di tonnellate), rispettivamente con un +2,8%, +2,7% (sia Germania che Spagna), +2,5% e +1,3%.

Variazioni negative infine per il Giappone -0,2% (78,2 milioni di tonnellate) e Ucraina -11,6% e (16,1 milioni di tonnellate).08.13 26/10/2017

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com