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Si assottiglia a 51 mila tonnellate il divario negativo mensile di produzione tra il 2015 e il 2016. E sul volume di 135,7 milioni di tonnellate prodotte a giugno è veramente un’inezia. Si assesta quindi ad uno 0,0% la variazione della produzione mondiale di acciaio a giugno, secondo i dati diffusi dalla World Steel Association.

Ancora negativa la variazione sul totale annuo, che per la prima volta nel 2016 scende al di sotto del 2% con quasi 785 milioni di tonnellate  in sei mesi (-1,9% sul 2015).

 

In Europa l’Italia è l’unico big a segno positivo
Un giugno complesso per le acciaierie europee, ma non per quelle italiane. A fronte di una flessione continentale del -5,3% con 13,77 milioni di tonnellate prodotte, le acciaierie tricolori fanno segnare un +5,9%. L’Italia resta nel sesto mese dell’anno l’unico big player in territorio positivo, la Francia chiude infatti il sesto mese dell’anno con un -5,1%, la Germania con un -2,1% e la Spagna addirittura con un -13,7%. Anche a livello annuo la situazione non cambia nel dato cumulativo del primo semestre 2016, l’Europa ha prodotto 82,7 milioni di tonnellate il 6,1% in meno del 2015; l’Italia resta anche in questo caso in territorio positivo con un +3,5% e 12,1 milioni di tonnellate di produzione, per la Germania il 2016 viaggia a -1,2% con 21,9 milioni di tonnellate, la Spagna e la Francia sono al di sopra dei 7,2 milioni di tonnellate ma con percentuali di variazione ben diverse -7,3% per le acciaierie iberiche e -11,5% per quelle transalpine.

 

Asia ancora in crescita ad eccezione della Corea del Sud
La Cina torna a sfiorare i 70 milioni di tonnellate di produzione mensile, +1,7% sul 2015, e l’effetto sull’interno continente asiatico si fa sentire. La percentuale complessiva infatti è di un +1,4% con quasi 94 milioni di tonnellate di produzione mensile. Tuttavia a causa dei primi mesi dell’anno negativi la variazione sul 2016 del dato semestrale complessivo, fa segnare un -1%, per 545,6 milioni di tonnellate di produzione.
A +3,9% su giugno c’è l’India che prosegue la sua progressiva crescita come da direttive statali, ad essere dissonate nel continente asiatico è invece la Corea del Sud che frena del 6,7% a giugno non andando oltre i 5,47 milioni di tonnellate di produzione. Un dato negativo che anche se di entità minore (-3,4%), si ritrova anche nel dato semestrale.

 

Ancora in crescita Turchia, Serbia e Iran
Non sembra aver influenzato la crescita produttiva il mese del ramadan in Turchia e Iran che chiudono il mese rispettivamente con un +2% e un +11% nella produzione di giugno. La ripartenza dell’acciaieria di Smederevo in Serbia, porta l’incremento del dato produttivo mensile del paese addirittura ad un +35,7%

 

In America, gli USA si mantengono stabili mentre prosegue il crollo del Brasile
Un mese di giugno stabile per le acciaierie americane -0,1% pari ad una variazione negativa mensile di 10 mila tonnellate. Sono stati infatti 6,83 i milioni di tonnellate prodotti dagli Stati Uniti, che portano il dato cumulativo al di sopra dei 40 milioni di tonnellate per un +0,2% sull’anno precedente.
Il Brasile non sembra invece dare segni di ripresa, la variazione negativa annua si mantiene a -13%, mentre quella mensile perde -8,5%.
Nel dettaglio le variazioni si traducono in una produzione annua di 14,8 milioni di tonnellate ed in quella mensile da 2,54 milioni di tonnellate.

In allegato il report mensile della produzione mondiale realizzato dalla World Steel Association che include i dati di 66 Paesi.

Fonte: siderweb.com

June_2016_Crude_Steel_Production_Table.pdf

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