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Non rallenta la produzione di acciaio nel 2013: il dato aggiornato a nove mesi, diffuso dalla World Steel Association, mostra come le acciaierie globali abbiano sfornato in tre trimestri ben 1,186 miliardi di tonnellate, vale a dire il 2,7% in più del 2012 e il 3,5% in più del 2011. Il mese di settembre a livello globale si è invece chiuso con un +6,1% rispetto allo stesso mese del 2012.
Nei saldi annuali, fa comunque specie vedere segni negativi diffusi ad eccezione del Medio Oriente, il cui tonnellaggio è però praticamente ininfluente a livello mondiale, e soprattutto l’Asia, il cui +5,9% è in grado di sostenere l’intera produzione mondiale, di cui rappresenta ormai quasi il 68%.

Europa
Stabile a settembre la produzione in Europa. L’Ue a 27 ha infatti fatto registrare una variazione del +0,3% sul medesimo mese del 2012, mostrando una debolezza che non accenna ad attenuarsi, come testimonia il -4,2% dei dati aggregati. Complessivamente i paesi del vecchio continente hanno prodotto 14,3 milioni di tonnellate, con l’Italia che fa segnare ancora una volta un dato nettamente negativo con un -10,2% e 2,1 milioni di tonnellate di output. La Germania resta stabile con un +1,4% e 3,6 milioni di tonnellate di output. In netta crescita invece Spagna e Francia che, mensilmente, fanno segnare rispettivamente il +5,9% e il +7,4%.

Comunità degli Stati Indipendenti
La produzione nell’area CIS è ancora una questione tra Russia e Ucraina: 8,3 milioni di tonnellate degli 8,7 complessivi mensili vengono infatti prodotti in questi due paesi. La Russia con 5,6 milioni di tonnellate di output settembrino resta però il paese leader indiscusso dell’area, nonostante un -6% di variazione rispetto al nono mese del 2012. Mese positivo invece per l’Ucraina che chiude settembre con un +2,7% e 2,7 milioni di tonnellate di output. Complessivamente l’area geografica fa segnare un -3,4% annuo fermando la bilancia produttiva ad 81,5 milioni di tonnellate.

Asia
Con un balzo dell’11% su settembre 2012, la produzione cinese torna a livelli record, superando i 65,4 milioni di tonnellate mensili, un dato che porta a 587,3 milioni l’output complessivo del Dragone (+8% rispetto al 2012). Dati come sempre impressionanti, che testimoniano come, dopo un periodo di quiescenza, i colossi cinesi dell’acciaio siano tornati a spingere sull’acceleratore. Numeri positivi anche per India e Giappone, con rispettivamente un +4,7% e +5,5%. Frena invece la Corea a settembre con un -8,7%.

Africa e Medio Oriente
La novità di quest’area si chiama Emirati Arabi. Sebbene i livelli produttivi restino ancora marginali, 247 mila tonnellate sfornate a settembre, questo stato appare per la prima volta nella lista della Wsa e mostra come il paese mediorientale nel risultato su nove mesi abbia visto il proprio output crescere del 25,2%. Il primato, con 1,3 milioni di tonnellate mensili, spetta ancora all’Iran, +11%, mentre l’intera area nel 2013 ha prodotto finora 19,3 milioni di tonnellate, il 6,8% in più rispetto allo scorso anno.

America
Risultano tutti in crescita i principali paesi produttori di acciaio americani. Gli Stati Uniti con 7,3 milioni di tonnellate mensili guidano il podio con una crescita mensile del 6,3%, bene anche il Brasile, dopo un periodo di tentennamento, fa segnare un +5,7% ed oltre tre milioni di tonnellate di output mensile. Infine il Messico con 1,6 milioni di tonnellate mostra un recupero del 4,3%.

Fonte: siderweb.com

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