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Lieve riduzione per la produzione mondiale di acciaio a marzo. I dati diffusi dalla World Steel Association mostrano infatti una contrazione dell’output dello 0,5%, per complessive 137,3 milioni di tonnellate sfornate, contro le 138,0 milioni di tonnellate di marzo 2015.

A differenza dei primi due mesi dell’anno, la Cina va controcorrente.

 

Europa: -8,7%
In Unione Europea la produzione di acciaio è stata di 14,124 milioni di tonnellate nel terzo mese del 2016, con un decremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente. Tra i cinque maggiori paesi produttori del continente, si registrano quattro segni «meno» (Germania -1,6%, Italia -3,5%, Spagna -17,2% e Francia -21,4%) ed un solo «più», quello della Polonia (+5,2% a 860.000 tonnellate). La Gran Bretagna continua a pagare un pesante dazio alla crisi, con una contrazione della produzione del 39,5% e volumi pari a 675.000 tonnellate. Il Regno Unito, l’anno scorso a marzo il 5° produttore per tonnellaggio nell’Ue, scivola al 7° posto, dietro anche al Belgio.

 

Asia: ok Cina, India e Pakistan
Riprende quota la produzione cinese di acciaio. A marzo l’output è stato di 70,650 milioni di tonnellate, contro le 68,659 milioni di tonnellate di marzo 2015. Bene anche l’India (+3,4% a 8,059 milioni di tonnellate) ed il Pakistan (+8,1% a 260.000 tonnellate). Gli altri paesi, invece, fanno marcia indietro: -6,8% per il Giappone (8,648 milioni di tonnellate), -8,4% per la Corea del Sud (5,430 milioni di tonnellate), -14,7% per Taiwan (1,775 milioni di tonnellate) e -22,7% per la Tailandia (250.000 tonnellate).

 

Bene Turchia, Ucraina, Iran e Stati Uniti
Nel resto del mondo si segnalano quattro macroaree in espansione e tre in recessione. Nel Medio Oriente l’Iran guida la crescita con un incremento del 10,6% della produzione ed un output di 1,455 milioni di tonnellate. L’area nel suo complesso migliora il risultato del 3,9%, salendo a 2,324 milioni di tonnellate. Il nord America (+3,6% a 9,483 milioni di tonnellate) aumenta i volumi grazie agli USA (+4,9% a 6,748 milioni di tonnellate) ed al Canada (+7,9%), mentre il Messico soffre (-1,5%). Nel CSI la Russia scende (-2,0% a 6,012 milioni di tonnellate), l’Ucraina sale (+28,1% a 2,173 milioni di tonnellate), infine i paesi europei non facenti parte della Comunità sono trascinati dal recupero turco (+1,3% a 2,729 milioni di tonnellate). Male il sud America (-13,3% a 3,211 milioni di tonnellate), l’Africa (-17,2% a 1,032 milioni di tonnellate) e l’Oceania (-5,3% a 382.000 tonnellate).

 

In allegato il report mensile della produzione mondiale realizzato dalla World Steel Association che include i dati di 66 Paesi.

Fonte: siderweb.com

March_2016_crude_steel_production_table.pdf

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