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A meno due anni dal crollo – era il 14 agosto 2018 e si dovettero registrare 43 vittime – stamattina è stato ultimato il varo della diciannovesima campata d’acciaio del nuovo viadotto di Genova (nella foto di testa) che sostituisce il “Morandi”.

Ora il nuovo ponte – realizzato sul progetto che l’architetto Renzo Piano ha donato alla città – è completato: è lungo 1067 metri e per realizzarlo sono state utilizzate 17.500 tonnellate di acciaio.

I lavori, iniziati il 22 marzo 2019, hanno permesso di realizzare le 19 “pile” – tre da cento metri e le altre da 50 – non si sono mai interrotti, neanche con il lockdown, e adesso possono andare verso la fase di completamento: la riapertura al traffico è prevista per il mese di luglio.

«Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia: ero già qui e abbiamo detto subito che Genova non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita», ha detto il premier Giuseppe Conte alla cerimonia che si è svolta stamattina.

Dopo il varo di questa mattina si procederà alle operazioni di “calaggio”, quando l’impalcato sarà posizionato sui suoi appoggi definitivi e poi sarà completata la parte superiore, sarà posizionata la soletta e infine si procederà con l’asfaltatura.

Nel frattempo si dovrà anche decidere il nome del nuovo viadotto: diverse le idee prospettate, da “Ponte43”, in memoria delle vittime, a ponte Paganinini, mentre Renzo Piano ha proposto di chiamarlo, semplicemente, “Il ponte di Genova”.

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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