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Meno velocemente rispetto a luglio, ma ancora in crescita. La produzione siderurgica mondiale, ad agosto, si mantiene in territorio positivo, anche se il tasso di sviluppo scende dal +5,8% del settimo mese dell’anno al +2,6%.

 

Lo ha reso noto la World Steel Association, precisando che l’output si è attestato a 151,740 milioni di tonnellate, cioè 3,841 milioni di tonnellate in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nei primi otto mesi dall’anno, invece, la produzione è stata pari a 1,194 miliardi di tonnellate, con un incremento del 4,8% rispetto al 2017.

 

La vetta della classifica
Nella top ten dei maggiori produttori siderurgici mondiali svetta la prestazione dell’Iran. Il Paese asiatico, infatti, il mese scorso ha sfornato 1,980 milioni di tonnellate di acciaio, con un aumento del 9,0% rispetto ad agosto dell’anno scorso. Grazie a questa performance, l’Iran supera l’Italia al 10° posto nel ranking dei produttori globali, relegando il nostro Paese all’11° piazza. Anche la Germania mostra un deciso balzo avanti della produzione: +7,5% a 3,900 milioni di tonnellate. Tra gli altri giganti siderurgici, crescono del 5,1% gli Stati Uniti (7,461 milioni di tonnellate), seguiti dall’India (+3,7% a 8,839 milioni di tonnellate), dalla Cina (+2,7% a 80,326 milioni di tonnellate), dal Brasile (+2,2% a 3,020 milioni di tonnellate) e dal Giappone (+0,9% a 8,805 milioni di tonnellate). Invariata invece l’attività della Corea del Sud (6,097 milioni di tonnellate), mentre sia la Russia (-0,1% a 6,170 milioni di tonnellate), sia la Turchia (-5,7% a 3,000 milioni di tonnellate), cedono terreno rispetto all’anno scorso.

 

Macro-aree: corrono il Medio Oriente e l’Oceania
Delle nove macro-aree in cui World Steel Association divide il mondo, sette crescono, una rimane stabile e una mostra una contrazione dell’output. Con il segno “meno” ci sono i Paesi europei non facenti parte dell’Ue che, trascinati dalla performance negativa della Turchia, lasciano sul terreno il 4,9%, fermandosi a 3,318 milioni di tonnellate. Uguaglia il 2017, invece, la Comunità degli Stati Indipendenti, con una produzione di 8,691 milioni di tonnellate. In terreno positivo, infine, l’Africa (+0,2% a 1,159 milioni di tonnellate), l’Ue (+1,4% a 12,593 milioni di tonnellate), il Sud America (+2,3% a 3,827 milioni di tonnellate), l’Asia (+2,9% a 108,339 milioni di tonnellate) ed il Nord America (+4,6% a 10,286 milioni di tonnellate). Sopra il 5% il Medio Oriente (+5,1% a 2,954 milioni di tonnellate) e l’Oceania (+10,3% a 574mila tonnellate).

 

 

Fonte: siderweb.com

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