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La stima preliminare che l’Istat aveva diffuso lo scorso 12 agosto è confermata: nel secondo trimestre 2016 il prodotto interno lordo è rimasto invariato. In termini tendenziali è, invece, aumentato dello 0,8% (la stima aveva previsto lo 0,7%).

Migliora di poco la variazione acquisita del Pil per il 2016, che rispetto alla stima (+0,6%) è salito a +0,7%.

Erano stati il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi a parlare di un possibile rialzo del Pil. Ma l’Italia sta facendo peggio, soprattutto in termini tendenziali, rispetto a Regno Unito, Germania e Francia. Tra aprile e giugno 2016, il Pil dei Paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.

I consumi sono stazionari rispetto al primo trimestre 2016; gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dello 0,3%. Le importazioni sono aumentate dell’1,5% e le esportazioni dell’1,9%. Il valore aggiunto registrato dall’Istat ha fatto segnare incrementi congiunturali nell’agricoltura (0,5%) e nei servizi (0,2%), mentre è diminuito nell’industria con -0,6%.

Fonte. siderweb.com

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