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«Il Piano acciaio è stato approvato nel 2014 ed ora è nella sua fase di attuazione». Questa la risposta chiara e decisa di Antonio Tajani, ex vicepresidente della commissione europea e promotore dell’Action Plan sull’acciaio, alla domanda sullo stato di attuazione del documento.

«Anche il parlamento europeo – prosegue Tajani – ha già ratificato alcuni provvedimenti, ma ora tocca anche ai paesi membri passare all’attuazione. Proprio in questi giorni il commissario all’industria Elżbieta Bieńkowska, ha inviato una lettera ai ministri dei paesi membri con alcune indicazione e un sollecito sul sostegno all’industria siderurgica».
Nell’incontro con i giornalisti seguito alla visita di una delegazione della commissione industria all’acciaieria Arvedi, presa come modello virtuoso, alla luce anche del fatto che sarà il I° progetto ad essere finanziato tramite i fondi stanziati dal piano Juncker, Tajani ha anche chiarito la propria posizione sulle attuali regole in vigore per quanto riguarda le dinamiche dell’antitrust europea.
«Le linee guida ancora oggi in vigore in materia di antitrust in Europa, risalgono ancora al periodo precedente alla caduta del muro di Berlino, quando gli scenari geopolitici erano ben diversi. Sul tema di una loro revisione è in atto un dibattito, e le posizioni sono sostanzialmente due: c’è chi vorrebbe mantenerle così come sono, e c’è chi ne chiede un ammodernamento e io rientro tra questi. Personalmente credo che sia necessario pensare ad un’antitrust che ragioni su due livelli, il primo relativo alla concorrenza sul mercato interno, ed il secondo che miri a tutelare i top player europei nella competizione globale. Quando le attuali regole sono state stabilite, ad esempio, Cina, India e Brasile non avevano nemmeno lontanamente la forza economica attuale. Le regole devono cambiare e pensando ad un caso emblematico mi viene in mente l’errore clamoroso dell’obbligo per Outokumpu di cedere un asset importante come Terni, con tutte le problematiche che ne sono seguite per tutti gli attori coinvolti».

Fonte: siderweb.com

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