I costi energetici spingono i prezzi dei finiti, ma allo stesso tempo costringono a fermare gli impianti
I produttori di barre d’acciaio pachistani puntano ad un altro aumento dei prezzi di 10.000 rupie (120 dollari) per tonnellata. Aumento che vorrebbero far passare nonostante la recente svalutazione del dollaro a 290,86 rupie sul mercato interbancario, una perdita di valore da 16,24 rupie in soli 14 giorni, e il calo dei prezzi del rottame sul mercato mondiale.
Un commerciante di barre d’acciaio ha ricordato che già il mese scorso i produttori avevano aumentato i prezzi di 10.000 rupie per tonnellata sulla base del cambio rupia-dollaro e di un aumento senza precedenti dei costi energetici.
Secondo quanto riportato dal quotidiano online DAWN, attualmente, le barre di acciaio di alta qualità hanno un prezzo di 292.000-294.000 rupie (circa 3.500 dollari) per tonnellata, mentre un’altra qualità è disponibile a 286.000-288.000 rupie (3.400 dollari) per tonnellata.
Nel periodo luglio-agosto 2023, il Pakistan ha importato 391.703 tonnellate di rottami di ferro e acciaio (185 milioni di dollari), rispetto alle 440.185 tonnellate (258 milioni di dollari) dello stesso periodo del 2022, con un conseguente calo del prezzo medio per tonnellata (APT) da 587 a 473 dollari nel periodo citato.
Il segretario generale dell’Associazione pakistana dei grandi produttori di acciaio (PALSP) Syed Wajid Bukhari, senza menzionare alcun impatto positivo del basso costo di sbarco delle materie prime importate dovuto all’aumento della rupia e al calo dei prezzi mondiali dei rottami di ferro e acciaio nel periodo luglio-agosto 2023, ha messo in guardia da un’imminente impennata dei prezzi di 10.000 rupie per tonnellata. Questa impennata è attribuita all’aumento vertiginoso dei costi energetici, che potrebbe mettere a rischio la spina dorsale dell’economia pakistana e potenzialmente portare a licenziamenti diffusi.
Il settore siderurgico dipende fortemente dall’elettricità come fattore produttivo primario e i costi dell’energia rappresentano oltre il 50% delle spese di produzione. Gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi dell’elettricità hanno già portato alla chiusura di diverse unità di produzione di barre d’acciaio, lasciando quelle operative a un livello minimo della loro capacità.
FONTE: SIDERWEB.COM