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A fronte del ridimensionamento del mese di settembre registrato quest’oggi dall’Istat, secondo il Centro Studi di Confindustria, ad ottobre, l’indice della produzione industriale è chiamato al rialzo, con un balzo dello 0,6% sul mese precedente. Questo ritorno al segno positivo, secondo il CSC, è spiegato da tre condizioni.

La prima è la stabilizzazione dell’attività nel comparto estrattivo, che in agosto e settembre aveva registrato forti incrementi congiunturali (rispettivamente +4,0% e +18,4%) conseguenti alla riapertura degli impianti in Val d’Agri (inattivi da marzo per questioni giudiziarie). La seconda, invece, è incentrata sulle performance del manifatturiero che tornano a salire (+0,6%), dopo il tonfo dell’1,9% di settembre. Infine, a dare manforte alle previsioni ottimistiche c’è il significativo aumento della produzione nazionale di energia (circa +1%) frutto del blocco dell’import dalla Francia. Il report diffuso da Confindustria riferisce, al contempo, che le indagini qualitative condotte presso le imprese manifatturiere italiane descrivono un contesto debole. È sostanzialmente stabile, ma più basso delle attese, il PMI manifatturiero italiano in ottobre, dopo il mini rimbalzo di settembre. L’indice della componente produzione è sceso a 51,6, segnalando un più lento incremento dell’attività dopo l’accelerazione rilevata in settembre. La crescita degli ordini si è dimostrata marginale, così come è in rallentamento la componente estera.

 

 

Fonte: siderweb.com

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