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Sarà ancora una volta l’overcapacity una delle maggiori problematiche per l’industria siderurgica dei prossimi anni. Lo conferma lo Steel Committee dell’OECD nell’ultimo report aggiornato al secondo trimestre 2019 sullo sviluppo mondiale nella capacità produttiva di acciaio.

Le stime contenute nel report indicano, al netto di possibili ulteriori chiusure di impianti, un incremento dell’output potenziale mondiale compreso tra il 4% e il 5% tra il 2019 e il 2021. Un incremento che comporterà una capacità produttiva aggiuntiva compresa tra gli 88 e i 110 milioni di tonnellate, se si concretizzeranno i 22,4 milioni di tonnellate di produzione al momento ancora in fase di studio.

L’area globale in cui si verificherà il maggior incremento è senza dubbio il Medio Oriente con una crescita ipotetica compresa tra il 37,3% e il 41,3%. Qui a farla da padrone sarà soprattutto l’Iran che conta ben 34 progetti che potrebbero diventare realtà entro il 2021.

Al secondo posto come percentuali di incremento c’è l’Africa (+6,9% – +11,2%) ed in questo caso il Paese di riferimento per la crescita dell’output è l’Algeria con tre nuovi impianti che diventeranno operativi nei prossimi anni. Solo terza l’Asia che vedrà un incremento potenziale della propria capacità di output compreso tra il +3,6% e il +4,3%.

Passando in rassegna le varie macro aree si evidenzia che: l’Africa raggiungerà i 44,4 milioni di tonnellate nel 2021, l’Asia salirà a 1,526 miliardi di tonnellate, la CIS a 144,2 milioni di tonnellate; mentre l’Ue si accontenterà di un +1,6% fino a 278,7 milioni di tonnellate.

Ad essere citati per l’Italia sono solo i due forni elettrici che JSW Steel potrebbe installare a Piombino tra il 2020 e il 2021, interventi che andranno ad aggiungersi ai 34,3 milioni di capacità produttiva stimati in Italia nel 2018.

L’America latina si limiterà invece ad un +0,3% con 74,9 milioni di tonnellate, in compenso il Medio Oriente punta ad arrivare a 92,4 milioni di tonnellate, contro i 64,4 stimati nel 2018.

Incremento contenuto infine anche per l’area Nafta un +0,2% con 154,7 milioni di tonnellate.

Resta il fatto che l’incremento della capacità produttiva combinato al rallentamento della domanda e degli scambi internazionali potrà causare ancora non pochi problemi all’industria siderurgica nei prossimi anni.

 

 

Fonte: siderweb.com 

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