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Novembre rappresentato quasi completamente dai segni «+» sia in termini di commercio con l’estero che dei prezzi dei prodotti industriali acquistati dall’estero.

 

Secondo quanto riferito nel report diffuso quest’oggi da Istat, infatti, il confronto congiunturale evidenzia un +2,1% di esportazioni e un +1,4% di importazioni. Nello specifico, il raffronto con ottobre mostra esportazioni verso mercati extra Ue per un +6,7% e una ridotta versione (-1,4%) di quelle verso i Paesi dell’Unione.

Anche in termini trimestrali i flussi si sono mostrati in aumento sebbene con due velocità di gran lunga differenti. L’export del trimestre settembre – novembre rispetto a quello precedente sale del 2,9%, mentre l’import dello 0,6%.

In termini tendenziali, invece, l’aumento è sostenuto nell’export con un +9,7%, così come nell’import che sale dell’8,4%.

Analizzando i singoli settori esportatori, l’incremento tendenziale che in termini percentuali è stato più elevato è rappresentato dai mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+23,4%), seguito dai metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti che ha incrementato le proprie spedizioni dell’11,4%.

L’undicesimo mese dell’anno si è rivelato in espansione anche in termini di quotazioni di prodotti industriali all’import. L’indice è infatti salito rispetto al mese precedente dello 0,9%, mentre è cresciuto del 3,1% nei confronti con novembre 2016. Nell’Area euro, il settore che ha evidenziato la crescita tendenziale più massiccia è la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+5,3%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) che è salito del 3,6%. Anche nell’extra Ue, sale maggiormente il settore petrolifero e del carbone con un 9,5% seguito dall’industria del legno, della carta e della stampa che accresce l’indice dei propri prezzi del 3,7%.

 

 

 

Fonte: siderweb.com

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