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«Il prezzo, mi creda – dice un addetto ai lavori a siderweb – non è certo il problema principale, al momento. Perché quello vero è che il rottame non si trova e si ha un bel girare alla sua ricerca. I grossisti hanno fatto piazza pulita tra dicembre e gennaio e adesso il materiale non c’è».

Visto che, viene confermato, «anche di cadute nuove non è che ci sia molto, in circolazione e questo, con l’assoluta mancanza di scorte, porta a pensare che si debba attendere che riprenda il giro della produzione, ma ci vorranno almeno un paio di settimane, per vedere i primi risultati».

Sul prezzo, invece, le indicazioni sono «di un calo di 10-15 euro la tonnellata che però è difficile valutare concretamente, perché la situazione è decisamente complicata – ecco un’altra conferma – dalla impossibilità di poter contare su volumi che possano portare alla stipula di contratti importanti».

Tanto che c’è chi, invece, indica «qualche tentativo di far scendere il prezzo anche di 30 euro la tonnellata, ma credo che si tratterà di un ritracciamento breve, visto con la ripartenza della Cina dopo le festività per il loro capodanno, toneranno gli acquisti importanti che per il momento sono fermi e questo non potrà che risollevare le quotazioni».

Pareri che trovano concorde un altro operatore di mercato, che spiega come «le fiammate dei prezzi dei mesi scorsi hanno portato tutti, me compreso, a vendere praticamente tutto il rottame disponibile e adesso siamo nella condizione di poterci guardare intorno e rifare le giuste scorte senza affanni».

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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