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Sono innumerevoli i materiali in corso di sviluppo con caratteristiche di resistenza meccanica e versatilità che potrebbero impensierire l’acciaio.  Forse però il più «curioso» di tutti è la nanocellulosa delle alghe blu.

Un materiale visto un po’ come la pietra filosofale, la cui produzione è sempre stata sognata ma mai realizzata, almeno fino ad oggi. La possibilità di innescare processi in grado di generare il leggerissimo materiale, più resistente del kevlar e più forte dell’acciaio, potrebbe nascere dall’intuizione di alcuni ricercatori dell’Università di Austin, Texas, che hanno provato ad inserire il gene della nanocellulosa del batterio Gluconacetobacter xylinus nelle alghe blu (o cianobatteri), che possono produrne in grande quantità, per di più utilizzando solo la CO2 e l’acqua. Il processo necessita al momento ancora di qualche messa a punto, tuttavia se perfezionato potrebbe dare vita ad un materiale rivoluzionario.

Fonte: siderweb.com

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