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La produzione siderurgica globale del mese di febbraio 2022, secondo i dati pubblicati dalla World Steel Association, è stata testimone di un netto calo rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente. L’output, infatti, si è attestato a 142,7 milioni di tonnellate, con un decremento percentuale del 5,7%. Espressa in volumi, la riduzione è stata di 8,6 milioni di tonnellate.
Tra i primi dieci Paesi mondiali quattro crescono mentre sei arretrano. Ancora una volta la peggior performance in termini percentuali è della Cina, con una contrazione del 10,0% e con una produzione di 75,0 milioni di tonnellate. In calo anche Brasile (-6,9% a 2,7 milioni di tonnellate), Corea del Sud (-6,0% a 5,2 milioni di tonnellate), Turchia (-3,3% a 3,0 milioni di tonnellate), Giappone (-2,3% a 7,3 milioni di tonnellate) e Russia (-1,4% a 5,8 milioni di tonnellate). Rimangono in territorio positivo, invece, l’India (+7,6% a 10,1 milioni di tonnellate), la Germania (-3,8% a 3,2 milioni di tonnellate), l’Iran (+3,7% a 2,5 milioni di tonnellate) e gli USA (+1,4% a 6,4 milioni di tonnellate).
Prendendo in considerazione le otto macro-aree in cui la World Steel Association suddivide il globo, solo tre mostrano un aumento dell’attività produttiva: Africa (+4,1% a 1,3 milioni di tonnellate), Medio Oriente (+2,8% a 3,5 milioni di tonnellate) e Nord America (+1,8% a 8,8 milioni di tonnellate). In contrazione Asia e Oceania (-7,1% a 101,6 milioni di tonnellate), Sud America (-7,0% a 3,3 milioni di tonnellate), CSI (-5,8% a 7,7 milioni di tonnellate), Paesi europei extra-Ue (-2,7% a 3,8 milioni di tonnellate) e Ue a 27 (-2,5% a 11,7 milioni di tonnellate).

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La siderurgia italiana

Nel secondo mese del 2022 la produzione di acciaio grezzo del nostro Paese ha fatto registrare una diminuzione, scendendo del 2,0% rispetto al medesimo mese dell’anno precedente. Espresso in volumi, l’output si è attestato a quota 2,045 milioni di tonnellate, 41mila tonnellate in meno rispetto a febbraio 2021.
A febbraio l’output di prodotti lunghi è aumentato dello 0,2% rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente (1,181 milioni di tonnellate), mentre quello di prodotti piani si è ridotto dell’1,0% a 888mila tonnellate.

Import-export

A dicembre 2021 la bilancia commerciale siderurgica italiana è negativa per poco più di un milione di tonnellate. Entrando nel dettaglio, si nota che le esportazioni sono state inferiori alle importazioni per 1,012 milioni di tonnellate, contro le -871.744 tonnellate dell’ultimo mese del 2020.
Il peggioramento del deficit nel commercio di acciaio tricolore è da imputarsi ai rapporti con i Paesi al di fuori dell’Unione Europea: il passivo nei traffici con questi Stati, infatti, è salito da 421.404 tonnellate (dicembre 2020) a 559.687 tonnellate (dicembre 2021), con un appesantimento della situazione pari a 138.283 tonnellate. Varia poco, invece, il commercio intracomunitario, passando da -450.340 tonnellate del 2020 a -452.677 tonnellate di dicembre dell’anno successivo.

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Importazioni

Nel dodicesimo mese dell’anno le importazioni nazionali di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e tubi sono state pari a 2,183 milioni di tonnellate, 115mila tonnellate in più rispetto all’anno precedente. In termini percentuali, l’incremento è del 5,6%.
Tra le cinque categorie di prodotti prese in esame, si segnalano quattro cali, ovvero le materie prime (-0,1% a 844mila tonnellate), i semilavorati (-0,6% a 217mila tonnellate), i lunghi (-1,8% a 178mila tonnellate) ed i tubi (-20,6% a 66mila tonnellate), mentre, di contro, incrementano i volumi solo i piani (+18,7% a 877mila tonnellate). Dal punto di vista geografico, le importazioni dai Paesi UE sono state pari a 1,312 milioni di tonnellate (+7,5% rispetto allo stesso mese del 2020), mentre quelle dai Paesi Terzi crescono solo del 2,8%, arrivando a 872mila tonnellate. La quota di mercato dei Paesi UE è pertanto salita dal 59,0% al 60,1%.

Esportazioni

Per quanto concerne le esportazioni, a dicembre si è verificata una contrazione dei volumi venduti all’estero dall’Italia, con una riduzione del 2,1% per complessivi 1,171 milioni di tonnellate. In volumi, il calo è stato di 25mila tonnellate. Il calo è da imputarsi al passo indietro di materie prime (-24,3% a 66mila tonnellate) e prodotti lunghi (-7,5% a 401mila tonnellate), mentre i tubi (+5,8% a 198mila tonnellate), i piani (+4,2% a 412mila tonnellate) ed i semilavorati (+1,0% a 93mila tonnellate) sono testimoni di un aumento delle vendite. Dal punto di vista geografico, si segnala una contrazione dell’export verso i Paesi extracomunitari (-26,9% a 312mila tonnellate), a cui si accoppia un deciso incremento delle vendite in Europa (+11,6% a 859mila tonnellate). La quota di mercato dell’UE sulle esportazioni italiane è arrivata al 73,4% dal 64,3% dell’anno precedente.

 

Febbraio: balzo delle lamiere da treno

A febbraio 2022 gli echi della guerra russo-ucraina iniziano a farsi sentire anche sul mercato siderurgico italiano. A fine mese, però, solo un prodotto rimbalza in maniera decisa: le lamiere da treno. Il calo delle forniture di bramme da parte dell’Ucraina, infatti, ha portato le lamiere ad apprezzarsi di 67 euro la tonnellata rispetto alla media del mese precedente, grazie soprattutto all’aumento nell’ultima settimana del mese. Pochi movimenti, invece, per gli altri prodotti piani: i coils salgono di 18 euro la tonnellata mentre le lamiere da coils variano di meno di 10 euro la tonnellata. Sul versante dei lunghi si registra un generalizzato decremento delle quotazioni, seppur per entità moderate: il prodotto che cala maggiormente sono i laminati mercantili (-13 euro la tonnellata), mentre la vergella conferma il valore di gennaio. Conseguentemente il SiderIndex (ovvero l’indice che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti siderurgici in acciaio al carbonio in Italia) mostra un contenuto rincaro rispetto a gennaio, salendo a 830,17 euro la tonnellata, contro gli 828,32 euro la tonnellata del primo mese dell’anno.
Per quanto concerne il rottame, a febbraio il comparto ha invertito di nuovo la rotta: dopo gli aumenti di dicembre ed i cali di gennaio, a febbraio il valore dello Scrap Index è salito a 418,27 euro la tonnellata, con una crescita di 15,5 euro la tonnellata rispetto al mese precedente.

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FONTE: SIDERWEB.COM