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Investimenti in innovazione tecnologica e diversificazione del business per restare competitivi, nonostante uno scenario in profonda mutazione. Il difficile momento della siderurgia mondiale non trova impreparato Danieli, gruppo friulano fortemente internazionalizzato (il 98% dei ricavi è generato all’estero), attivo nella costruzione di impianti per la produzione del metallo e nella produzione di acciaio attraverso la controllata Acciaierie Bertoli Safau (Abs). I numeri del bilancio annuale, presentati ieri a Buttrio (Ud), davanti al presidente del consiglio Matteo Renzi, confermano questa solidità: 2,8 miliardi di ricavi, un ebitda di 250 milioni, circa 11mila dipendenti nel mondo, una nuova partnership con Alcoa nell’alluminio (che si affianca alla recente acquisizione di Fata da Finmeccanica), ma soprattutto un maxi-investimento da circa 400 milioni in Abs per un impianto innovativo, ribattezzato Rotoforgia.

«Siete il paradigma di un paese che si sta rimettendo in moto – ha sintetizzato il premier davanti alla platea dei dirigenti e stakeholder del gruppo – ed è per questo che vi ringrazio». Secondo Renzi «l’Italia oggi non viaggia ancora alla velocità che noi pensiamo possa raggiungere. È arrivato il momento di dire basta ai piagnistei e lavorare tutti per il bene comune – ha aggiunto -. Danieli, come altre aziende leader, sta facendo la sua parte, investendo tutti i giorni per essere sempre un passo in avanti rispetto alla concorrenza». L’amministratore delegato del gruppo, Gianpietro Benedetti, ha confermato che lo sforzo organizzativo è teso ogni giorno al “cambiamento”. Negli anni futuri, per i quali Danieli si è posta un obiettivo di mantenimento della leadership attuale, servirà, secondo l’ad, «una metamorfosi. Vanno cambiate mentalità e metodo».
Il gruppo Danieli dimostra di credere fortemente nella digitalizzazione. Già oggi possiede un archivio completo con oltre un milione di componenti già utilizzati che possono essere “consultati” in 3d. Le chiavi della crescita futura sono già state individuate nello sviluppo dell’elettromagnetismo, della robotica, dell’automazione e del laser a supporto della meccanica.
Nel concreto, però, il debutto di Rotoforgia (ieri Renzi ha schiacciato il pulsante che ha avviato la prima lavorazione) conferma che la migliore siderurgia italiana (come confermano anche, tra gli altri, i piani di sviluppo di Arvedi) vuole investire con forza sul futuro e sulla qualità. Abs (oltre alla sede italiana possiede anche il plant della Sisak, in Croazia) ha mostrato ieri i frutti degli ultimi anni di ricerca: un impianto nel quale sono stati investiti, negli ultimi sei anni, circa 408 milioni (incluso il revamping di impianti esistenti). «I prodotti hanno le caratteristiche dei forgiati con le garanzie tecniche della laminazione – spiega l’ad di Abs, Alessandro Trivillin -. Questo ci permetterà di approcciare mercati più sofisticati a maggiore valore aggiunto». I prodotti della Rotoforgia saranno destinati ai mercati della grande meccanica, del movimento terra, della camionistica e dell’energia. L’avvio rischia di essere però rallentato dal recente stop del consiglio di stato all’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest: se gli impianti dovessero mettersi a marciare a piena capacità produttiva (oggi la soglia produttiva è di circa un milione di tonnellate su un totale di 1,3-1,4) le difficoltà sarebbero concrete «non solo per rotoforgia – spiega Trivillin -, ma per tutta l’attività».
Per quanto riguarda il core business di Danieli dell’ingegneria e dell’impiantistica, il gruppo punta su un fatturato di 2,5 miliardi entro il 2020. Con un rallentamento generalizzato della siderurgia nel mondo «è necessario individuare nuove aree di business», spiega il direttore generale di Danieli, Franco Alzetta. Da questo punto di vista il recente accordo di partnership con Alcoa è determinante. «Siamo orgogliosi che abbiano scelto di lavorare insieme a noi – aggiunge l’ad -: è una realtà con legami profondi con l’industria automobilistica e aeronautica americana. Grazie a questa partnership potremo sfruttare fino in fondo le attività di Fata, che abbiamo da poco rilevato da Finmeccanica».

 

 

Fonte: ilsole24ore.com

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