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Per l’Italia la stima 2023 scende dal +1,1% al +0,9%, uno 0,2% che pesa nella stesura della nuova Manovra

L’effetto frenata più volte denunciato dal sistema produttivo ora contagia anche le stime internazionali. Ieri, infatti, la Commissione Ue ha rivisto al ribasso le prospettive del Pil italiano 2023, passato da un +1,1% al +0,9%. Un numero che, comunque, risulta superiore a quello della media Ue (+0,8%).

Nonostante il nostro Paese si confermi in condizioni migliori rispetto a Francia e Germania, il calo delle stime rappresenta comunque una bella “gatta da pelare” per il Governo Meloni, impegnato nella stesura della nuova Manovra già particolarmente complicata di per sé.

La notizia positiva che arriva da Bruxelles è invece quella relativa allo sblocco della terza rata dei fondi del PNRR che porterà nelle casse italiane i quasi 19 miliardi di euro preventivati.

Tra i fondi Ue di cui potrebbe beneficiare il nostro Paese ci sono anche 875 milioni di euro del REPowerEU e, in particolare, per la creazione di una nuova dorsale gas adriatica con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas russo.

Nella rassegna odierna, da segnalare infine l’intervista della Gazzetta del Mezzogiorno a margine della fiera del Levante al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Intervista nella quale si affronta anche il tema del rinnovo dell’Aia per l’ex Ilva di Taranto, la cui revisione, secondo il ministro, sarà ultimata verosimilmente entro il 2024. Il titolare dell’Ambiente ha anche ribadito il sostegno allo spostamento dal PNRR ai Fondi di sviluppo e coesione del miliardo di euro necessario per ultimare, senza i vincoli temporali del Piano, il progetto di decarbonizzazione del Siderurgico tarantino, con la realizzazione dell’impianto di produzione di preridotto.

Tutti i ritagli nella rassegna stampa di siderweb.

 

FONTE. SIDERWEB.COM

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