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La specifica dettagliata dei prodotti coinvolti non è ancora stata ufficializzata, quel che è certo è che vi è stata, entro la fine del 2016, un’evasione di dazi sull’acciaio da 8,2 milioni di euro.

 

A rilevarlo è l’OLAF, l’ufficio europeo contro le frodi, che, come riportato dall’agenzia di stampa Reuters, avrebbe riscontrato evasioni dovute alla triangolazione di importazioni cinesi attraverso il Vietnam. Dinamica che ha portato anche il Dipartimento del Commercio statunitense ad aprire un’indagine dedicata.

Secondo quanto riportato, nell’indagine si sarebbe appurato un cambio dei certificati di origine del materiale cinese in Vietnam. I volumi coinvolti sarebbero per il momento limitati, tuttavia i riflettori sugli scambi commerciali si sarebbero accesi.

Ne è la prova il fatto che la Commissione Europea per il momento non ha aperto un’indagine completa, ma come riportato da Reuters, sarebbero state inviate solo delle raccomandazioni di natura finanziaria alle autorità competenti di Belgio, Grecia, Slovenia, Italia, Polonia, Lituania, Romania e Svezia, affiché si attivino per recuperare gli 8,2 milioni di euro di dazi mancanti.

Le autorità americane infine considerano il procedimento europeo un rafforzamento dei sospetti alla base dell’indagine piuttosto che una vera e propria prova da allegare all’indagine già in corso.

 

 

 

Fonte: siderweb.com