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News 2011

L’alluvione in Australia limita le forniture di carbone, industria siderurgica preoccupata

By 20 Gennaio 2011No Comments

La recente alluvione che ha colpito l’Australia sta avendo serie conseguenze sotto il profilo delle forniture di carbone all’industria siderurgica, dato che la metà del carbone utilizzato nella produzione globale di acciaio proviene dal paese oceanico. Ciò sta generando un sensibile incremento della domanda di materia prima proveniente da regioni alternative a quella australiana, come gli USA ad esempio, con ovvie conseguenze in termini di impennata dei prezzi.

In aggiunta, nelle ultime settimane le quotazioni del rottame hanno assunto un deciso trend al rialzo, provocando un generale rincaro degli acciai finiti. In tale contesto, il quesito che si sta imponendo sempre di più all’attenzione degli operatori è: fino a che punto il mercato sarà in grado di sopportare una simile ascesa dei prezzi? 

Tornando all’Australia, le scorte di carbone presenti nei porti sono ormai ridotte al minimo. Nel Queensland, ossia la regione maggiormente colpita dal disastro, si stima una riduzione del 10% nell’output della materia prima, e ci vorranno mesi prima che le attività estrattive tornino alla normalità. Dal punto di vista delle quotazioni, il coking coal australiano ha raggiunto il livello di 280-300 $/ton FOB (350 $/ton per il materiale più pregiato) per le consegne di febbraio/marzo.    

È chiaro che, alla luce di tale situazione, i produttori siderurgici si trovano di fronte a problematiche di non poco conto: la stabilità dei costi di produzione costituisce un fattore cruciale per declinare in maniera adeguata i livelli di output, al pari dell’equilibrio tra domanda e offerta; il rapido rincaro delle materie prime finisce inevitabilmente col comprimere i margini di profitto; l’incertezza nelle forniture delle materie prime porta ad attribuire un ruolo chiave alla gestione delle scorte di prodotti finiti, onde sopperire a fasi di forzata sottoproduzione.

Fonte STEELORBIS.IT