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Un potenziale elevato quello che, secondo il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, è sotteso nel rapporto tra il nostro Paese e la Tunisia.

 

Una posizione espressa al termine dell’incontro istituzionale – al quale hanno preso parte anche vertici imprenditoriali – tenutosi a Roma e al quale hanno preso parte il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi in visita di Stato a Roma, accompagnato dal ministro dello Sviluppo, degli Investimenti e della Cooperazione Internazionale, Mohammed Fadhel Abdelkefi, dal ministro degli Affari Esteri, Khemaies Jhinaoui, e dal ministro del Turismo e dell’Artigianato, Selma Elloumi Rekik e da una selezionata delegazione di imprenditori tunisini.

«Il mercato tunisino è centrale per le imprese italiane – spiega Boccia – anche in virtù della sua posizione strategica nel Mediterraneo. In Tunisia c’è una forte presenza imprenditoriale italiana: con più di 800 aziende, il nostro Paese occupa una delle primissime posizioni, soprattutto in termini di investimenti e di localizzazione di sedi produttive grazie anche all’elevato tasso di affinità tra le specializzazioni della Tunisia e la manifattura tipica del sistema Italia. Il dialogo tra Confindustria e la nostra omologa tunisina, UTICA, è costante e incentrato sullo sviluppo di progetti congiunti per supportare, in particolare, l’attività delle pmi. Dal lavoro comune, sostenuto dai rispettivi governi, possono scaturire due piattaforme verso l’Europa e verso il Mediterraneo, in modo da garantire mercati sempre più ampi alle nostre produzioni – conclude il presidente di Confindustria –. Contro la logica dei protezionismi che mortificano gli scambi e deprimono l’economia, il nostro obiettivo è creare condizioni per allargare orizzonti e opportunità».

All’incontro sono intervenuti i rappresentanti di diverse imprese italiane presenti sul mercato tunisino, nello specifico Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti, Terna, Prysmian, Ansaldo Energia, Cesi, Grimaldi e Marzotto Group.

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com