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Questa settimana l’attività nel mercato del rottame in Turchia è ferma poiché né le acciaierie né i fornitori al momento stanno discutendo di affari dopo il violento terremoto di lunedì, che ha provocato migliaia di morti nel sud del Paese.

Le acciaierie nell’area di Iskenderun, un importante polo produttivo del Paese, hanno interrotto la produzione. Anche se circolano voci su un forte calo dei prezzi del rottame, ciò non è stato confermato né dagli acquirenti né dai venditori.

In molti pensano che la fermata forzata delle produzioni turche nella regione di Iskenderun spingerà il prezzo al ribasso, ma c’è anche chi pensa che, passata la fase emergenziale, la ripresa delle produzioni sarà rapida e potrebbe portare a nuove tensioni nel mercato del rottame per la necessità di recuperare l’attività dopo le fermate.

Commentando la situazione attuale, il segretario generale dell’Associazione turca dei produttori di acciaio (TCUD), Veysel Yayan, ha detto: «Nessuna acciaieria nella regione [colpita dal terremoto] sta operando, nelle condizioni attuali. Sebbene non siano stati segnalati danni significativi agli impianti di produzione poiché sono realizzati in acciaio strutturale, gli edifici, le gru o le aree aperte potrebbero aver subito danni. Non è ancora chiaro quando riprenderanno la produzione. Anche se a gennaio abbiamo assistito a un miglioramento della produzione e il mercato siderurgico turco stava per riprendersi, ora è stato colpito dal terremoto». Yayan prevede che la produzione di acciaio di febbraio diminuirà drasticamente.

Botaş, la società fornitrice di energia nazionale, ha interrotto il flusso di gas naturale nella regione, mentre le strade e le autostrade sono gravemente danneggiate.

Nel frattempo, l’incendio nel porto di Iskenderun ha fermato tutte le attività. Il porto è utilizzato dai produttori di acciaio principalmente per la vendita di acciaio containerizzato piuttosto che per l’importazione di rottami. Le importazioni di rottame di solito vengono effettuate ai porti delle acciaierie, presso cui al momento non sono ancora stati segnalati danni.

I produttori di acciaio nella regione sono İsdemir, Toscelik, Ekinciler, MMK Metallurgy, Koç Metallurgy e Bastug Metallurgy. Numerosi sono anche i produttori di tubi e i centri servizi siderurgici.

Un fornitore di rottami ha confermato: «Nessuno parla di affari nel bel mezzo di questa tragedia. Non mi aspetto alcuna attività questa settimana». Un altro fornitore: «Nessun danno notevole è stato segnalato dai produttori di acciaio. Tuttavia, non c’è nessuno che lavori nelle fabbriche e non c’è gas. Penso che i problemi principali siano i dipendenti assenti e i trasporti, oltre alle continue scosse di assestamento».

«Il quadro esatto dei danni e delle conseguenze del terremoto sarà determinato una volta che i produttori di acciaio raggiungeranno i loro dipendenti», ha affermato una fonte presso un’acciaieria. Alcuni produttori si stanno concentrando sulla raccolta di squadre di soccorso per aiutare le persone piuttosto che sulle operazioni siderurgiche. Alcuni stabilimenti stanno nel frattempo aprendo le loro strutture alle persone per ripararsi.

Nel mercato del tondo in Turchia, intanto, la domanda degli acquirenti è piuttosto scarsa. Le offerte delle acciaierie nella parte occidentale o sul lato del Mare di Marmara si attestano a 720-725 $/t franco fabbrica, mentre i prezzi di 711-715 $/t sono disponibili presso gli stocchisti.

FONTE: SIDERWEB.COM

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