Nelle ultime settimane fonti del mercato nell’Europa nord-occidentale hanno confermato che il mercato dei coils continua ad essere sotto pressione dal punto di vista della disponibilità di volumi. Questa tendenza sta sostenendo i valori dei coils nonostante l’incertezza creata dalle nuove restrizioni applicate in gran parte del continente.
La scorsa settimana NLMK ha confermato, ad esempio, che il suo centro di servizio per coils belga, situato a Manage, soffre di ritardi nella produzione legati alla seconda ondata di coronavirus.
«La situazione generata dal Covid-19 si sta deteriorando giorno dopo giorno in Belgio da alcune settimane», afferma un portavoce dell’azienda. «Ciò causa interruzioni nell’impianto di Manage, poiché le macchine non possono più funzionare alla velocità prevista. Ciò causa ritardi nella produzione». La situazione è solo temporanea, aggiunge il portavoce.
L’impianto dispone di una linea di taglio in grado di lavorare circa 200.000 tonnellate/anno di coils. Più della metà della produzione è dedicata al settore automobilistico, mentre il resto è destinato all’industria generale, comprese le costruzioni e i mobili metallici. L’unità Manage si trova nei pressi dello stabilimento di La Louviere ed è rifornita principalmente da esso.
I ritardi nel centro di assistenza NLMK confermano quelli complessivi riscontrati nel mercato dei coils in tutta Europa. Questi sono il risultato di una carenza di approvvigionamento e di nuove incertezze create dalla rapida recrudescenza del virus in tutto il continente.
Un’altra fonte in un centro servizi in Benelux ha confermato che il mercato è sotto pressione.
«È vero che la maggior parte degli stabilimenti ha problemi di consegna. Una acciaieria tedesca, ad esempio, avrebbe dovuto consegnare il materiale per il nostro magazzino alla fine di luglio, ma hanno iniziato a consegnarlo a metà settembre e non hanno ancora completato la comanda», ha detto la fonte. «Altri centri di servizio hanno problemi principalmente causati da una domanda superiore alle attese dai clienti automobilistici».
È difficile quantificare l’impatto delle nuove restrizioni dei “soft-lockdown” in Europa sul mercato siderurgico, certamente ci sarà un nuovo rallentamento della domanda automobilistica da parte dei consumatori, ma non dovrebbero esserci impatti diretti sul comparto manifatturiero nel breve periodo, né sul mondo delle costruzioni.
FONTE: SIDERWEB.COM