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In attesa di capire se anche il nuovo botta e risposta USA – Cina sui dazi finirà al WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio deve già gestire un primo ricorso di Pechino, contestato dagli Stati Uniti.

Gli USA ritengono infatti infondata la richiesta di sospensione per salvaguardia dell’esenzione dei dazi cinesi sui prodotti statunitensi presentato lo scorso 29 marzo.

 

Un ricorso notificato dal WTO il 3 aprile che evidenzia come la Cina, non ritenendo fondata la motivazione legata alla «sicurezza nazionale» dei dazi USA su acciaio e alluminio del 23 marzo, ha deciso per «salvaguardia» di sospendere le esenzioni dei dazi su prodotti statunitensi concesse in precedenza, per un controvalore da 6 miliardi di dollari, il medesimo delle penalizzazioni quantificate sui prodotto siderurgici cinesi daziati al 25%.

È invece del 5 aprile la risposta formale degli Stati Uniti, che ha definito il ricorso cinese «privo di basi» dal momento che una minaccia alla sicurezza nazionale consente ai membri del WTO di adottare misure straordinarie di difesa.

A gettare acqua sul fuoco è però una lettera dell’ambasciatore USA Dennis Shea, che ufficialmente ha invitato le parti a «fissare una data in cui poter avviare un confronto bilaterale».

 

 

Fonte: siderweb.com